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Agricoltura – Gerolimetto (ZP): «Parlamento Europeo: ‘bistecca vegetariana’, ennesimo schiaffo al Made in Italy e presa in giro per i consumatori»
Pubblicato il 26 Ottobre 2020
Venezia 26 ottobre 2020 – «Dopo il formaggio privo di latte e il vino privo di uva, arriva la carne senza carne: il Parlamento Europeo ha infatti respinto, nei giorni scorsi, gli emendamenti che volevano limitare l’uso delle denominazioni di carne ai soli prodotti di origine animale. Da oggi in poi, tutti i prodotti a base vegetale che non contengono carne potranno continuare ad essere etichettati come ‘salsicce’ o ‘hamburger’; fra le tante denominazioni che ora si potranno usare ci sono pure ‘prosciutto’, ‘mortadella’, ‘bresaola’ e ‘coppa’». Sono le parole del Consigliere regionale Nazzareno Gerolimetto (Zaia Presidente) che sul tema ha depositato oggi una Risoluzione con la quale, esprimendo «vivo disappunto e forte preoccupazione per le decisioni dell’Unione Europea che consentono l’uso di tali denominazioni anche per prodotti di origine vegetale», nonché «solidarietà e sostegno a tutto il sistema produttivo zootecnico e agroalimentare veneto e italiano che rappresenta, a livello mondiale, garanzie di qualità e sicurezza dei nostri prodotti», invita il Presidente del Consiglio regionale del Veneto ad inviare la Risoluzione  tutti i Presidenti di ciascun Consiglio regionale italiano allo scopo di sensibilizzare analoghe iniziative, ai Parlamentari veneti e agli Europarlamentari eletti nella circoscrizione Nord-Est, impegnando nel contempo la Giunta regionale ad attivarsi presso il Parlamento italiano affinché approvi una norma nazionale che promuova l’incentivazione e il sostegno ai produttori della filiera della zootecnia e dell’agroalimentare che espongono con chiarezza l’origine e la composizione dei loro prodotti.
«Da un’analisi di Coldiretti sui dati forniti da Eurispes – ricorda il Consigliere Gerolimetto – la carne finta inganna 9 italiani su 10 che non seguono un regime alimentare vegetariano o vegano. Permettere mix vegetali, peraltro di incerta provenienza, che utilizzano la denominazione di “carne” significa favorire la diffusione di prodotti ultra trasformati, probabilmente in ossequio a certe lobbies della grande distribuzione del nord Europa che da tempo e con vari strumenti investono per smantellare l’agroalimentare di qualità».
«In un momento così delicato per la vita delle famiglie e dell’economia del nostro Paese a causa dell’emergenza globale provocata dal virus Covid-19 – conclude il Consigliere Gerolimetto – è necessario reagire per tutelare il lavoro dei nostri allevatori e delle nostre aziende agroalimentari».