Venezia, 20 novembre 2024 - “Il nuovo Codice della Strada finalmente è legge. Dopo l’approvazione alla Camera, è arrivato il via libera del testo anche al Senato. Questo significa per i cittadini più sicurezza e prevenzione, con pene più severe per chi guida sotto l’effetto di alcol e droghe. E soprattutto con una vera educazione stradale alle spalle e l’adeguamento delle precedenti disposizioni ai tempi attuali”. Così Giuseppe Pan della Lega – Liga Veneta sull’atteso disegno di legge che presto potrà essere applicato.
“Sono tante le novità pronte a incidere in maniera efficace sul comportamento degli automobilisti e degli altri utenti -continua Pan-. Si va dalle multe più salate al ritiro immediato della patente, in particolare per chi guida con il telefonino in mano o in preda a sostanze stupefacenti: abbiamo tutti ben presente i pericoli causati da certe disattenzioni, qui in Veneto come nel resto d’Italia. Ma anche chi abbandona gli animali sarà sanzionato in maniera drastica, non solo per il vile atto verso gli amici a quattro zampe ma anche per i disagi che crea alla comunità. A questo aggiungo l’attesa regolamentazione di mezzi sempre più diffusi come i monopattini, per cui servirà il casco, la targa e l’assicurazione. Senza dimenticare l'educazione stradale già nelle scuole dell'obbligo, con l'accumulo di punti per la patente, e divieti più rigidi per i neopatenti di guidare macchine potenti”.
Conclude il consigliere: “Il Nuovo Codice è frutto di un confronto serrato con tutti i soggetti interessati come associazioni e istituzioni, ma anche con le realtà dell'automotive e gli esperti. Ringrazio, pertanto, il ministro dei Trasporti nonché segretario della Lega Matteo Salvini per il lavoro svolto: non ha mai mollato la presa sui punti cardine da attuare nel Ddl”.
Venezia, 19 novembre 2024 – “È del tutto ingiustificato attribuire la responsabilità del mancato rifinanziamento della Legge Speciale per Venezia esclusivamente al Governo Meloni. La verità, che la consigliera Baldin conosce bene, è che da anni ormai, ben oltre l’attuale esecutivo, le risorse per Venezia e la gronda lagunare non vengono stanziate, e a nulla sono valse le richieste continue del Veneto”.
Così Marco Dolfin, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta e Capo Dipartimento Pesca per il partito in Veneto, e Roberta Vianello, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, entrambi veneziani, commentano le dichiarazioni rilasciate oggi dalla consigliera Erika Baldin durante una conferenza stampa a Palazzo Ferro Fini.
“Non possiamo permettere che la realtà venga distorta: dal 2011, con il Governo Berlusconi, l'ultimo che ha effettivamente destinato fondi alla Legge Speciale per Venezia, nessun altro esecutivo ha stanziato risorse per il rifinanziamento della legge stessa. Il Governo Renzi, i Governi Conte 1 e 2, il Governo Gentiloni, Letta e Draghi non hanno investito risorse nella salvaguardia di Venezia e della sua laguna, lasciando che il patrimonio naturale e storico della città fosse messo in secondo piano".
“Sappiamo tutti che la vera causa dell’attuale difficoltà nel rifinanziare la Legge Speciale per Venezia è la situazione finanziaria del Paese, aggravata soprattutto dall'assorbimento delle risorse destinate a interventi di altro tipo, come quelli legati al Superbonus, che hanno messo in ginocchio le finanze dello Stato. Una misura decisa dal Governo Conte 2 che avrebbe dovuto stimolare l’economia e che invece sta portando a scelte difficili il governo.
“Il Presidente Luca Zaia, attraverso lettere ufficiali al Governo, ha sollecitato fin dal 2012 il rifinanziamento della Legge Speciale, con l’obiettivo di sostenere la salvaguardia e lo sviluppo di Venezia, una città unica al mondo. Siamo in prima linea per difendere gli interessi di Venezia e della laguna, ma non possiamo negare che la scarsità di risorse a livello nazionale, dovuta a politiche di bilancio errate nel passato da parte di Governi di sinistra e Cinque stelle, impedisca di rispondere alle necessità urgenti del nostro territorio”.
“La Legge di Bilancio non è l’unico strumento a disposizione per ottenere i finanziamenti necessari a Venezia. L’impegno della Regione e del presidente Zaia continuano su più fronti, lavorando anche a livello europeo per trovare soluzioni alternative. La Lega ha sempre avuto a cuore le sorti di Venezia, e continuerà a lavorare per ottenere risorse, indipendentemente dalle difficoltà che il Paese sta vivendo. Purtroppo, oggi le priorità del governo sono altre proprio a causa di scelte scellerate del passato, ma questo non ci farà abbassare la guardia nel ribadire la richiesta di veder rifinanziata la legge Speciale per Venezia e per tutta la gronda lagunare”.
Venezia, 19 novembre 2024 - “Il passaggio di San Vito da Vigonza a Noventa Padovana è un fatto senza precedenti nella storia istituzionale del Veneto. Una novità fondamentale che però conta su solidissime basi giuridiche alle spalle. Lo confermiamo qui, con il voto compatto di 38 consiglieri della maggioranza e l’astensione di 7 colleghi delle opposizioni. E che si concretizzerà definitivamente attraverso uno degli strumenti cardine della democrazia: il referendum, aperto a tutti i residenti nella frazione di San Vito, in programma nei prossimi mesi”. Così Luciano Sandonà della Lega – Liga Veneta, presidente della I Commissione consiliare, ha introdotto il progetto di legge in questione, il numero 284.
“Si tratta di una vicenda complessa iniziata nel 1854, quando il Veneto era sotto il dominio asburgico: gli austriaci deviarono il corso del fiume Brenta, facilitando i contatti della comunità sanvitese con Noventa. Pertanto, nel tempo si è sviluppato il senso di appartenenza verso quest’ultimo Comune, con il contestuale raggiungimento di un’omogeneità economica, sociale e culturale. Un dato di fatto di cui sono ben consapevoli da decenni cittadini e amministratori di questo territorio. Finché gli stessi residenti di San Vito hanno richiesto, con una raccolta firme, la possibilità di passare sotto la circoscrizione comunale di Noventa. Richiesta accolta da entrambe le amministrazioni municipali nei relativi consigli comunali. È partito così l’iter che ci ha portato fin qui in Consiglio veneto, con tutte le precedenti, dovute tappe nell’ufficio legislativo: la presa in esame della situazione a livello giuridico, a maggior ragione in virtù dell’assenza di precedenti; le audizioni di tutti i soggetti interessati; i dettagli sulle caratteristiche territoriali e infrastrutturali della zona; le modalità di cambiamento territoriale. Il risultato è stato questa proposta di legge, che garantisce la partecipazione popolare mediante il quesito referendario e che è stata impostato dopo l’attento ascolto delle parti in campo. Il passaggio da una circoscrizione comunale all’altra tiene conto anche del relativo demanio e del patrimonio pubblico. Il voto definitivo avverrà a primavera inoltrata, se non ci saranno ricorsi” ha concluso Sandonà.