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Poliziotti aggrediti a Padova – Sandonà (ZP): «Perché è stato tolto il taser agli agenti di polizia? In questo modo la sicurezza delle forze dell’ordine è diminuita drasticamente»
Pubblicato il 4 Dicembre 2020

Venezia, 4 dicembre 2020 – «A Padova la microcriminalità ha raggiunto un livello che desta davvero preoccupazione. Serve uno sforzo per combattere efficacemente il fenomeno e un deciso supporto a tutte le forze di Polizia». Luciano Sandonà, consigliere regionale del Veneto nel Gruppo Zaia Presidente, commenta con queste la grave aggressione agli uomini della Polizia di Stato accaduta ieri in Prato della Valle, a Padova, conclusasi con il ferimento di quattro agenti e l’arresto di cinque giovani stranieri già noti alle questure, per i reati di resistenza, lesioni, ingiurie e possesso di sostanze stupefacenti con interruzione di pubblico servizio.

«E’ un gravissimo errore ed una scelta incomprensibile che il Ministero dell’Interno, con una circolare, abbia ritirato tutte le pistole elettriche taser, in sperimentazione proprio a Padova – continua Sandonà -. Come aveva avuto modo di sottolineare anche l’ex questore di Padova Fassari, nella maggior parte dei casi il solo mostrare da parte dei poliziotti un taser era stato un deterrente efficace per la violenza fisica da parte dei malviventi. La decisione di sospendere la sperimentazione, come riportato anche dal Sindacato Autonomo di Polizia, è però un dietrofront che ha diminuito drasticamente la sicurezza passiva degli operatori delle forze dell’ordine che si trovano a doversi confrontare fisicamente, ormai quasi ogni giorno, con una criminalità di strada sempre più aggressiva e spregiudicata. Chiedo che la politica nazionale ponga immediatamente la questione all’ordine del giorno nelle sedi opportune, fornendo gli agenti di ogni tecnologia, anche non letale come il taser, in grado di poterli proteggere».