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Pan (LV): «Caso Donazzan, bene le scuse, ma non possiamo accettare che un assessore e un rappresentante delle istituzioni affronti temi così delicati con una tale leggerezza»
Pubblicato il 14 Gennaio 2021

Venezia, 14 gennaio 2021 – «Indubbiamente l’assessore Donazzan avrebbe potuto evitare di fare quelle esternazioni, anche per rispetto dell’incarico e delle istituzioni che rappresenta. Le scuse della interessata hanno cercato di rimediare a quanto accaduto. Come Lega, però, condanniamo fermamente qualsiasi revisionismo. Si tratta di una filosofia che decisamente non ci appartiene». A dirlo è Giuseppe Pan, capogruppo in Consiglio regionale del Veneto della Liga Veneta per Salvini premier.

«Continuare a parlare oggi di fascismo e comunismo, come entità contrapposte e totalizzanti, è di fatto anacronistico – spiega ancora il presidente del gruppo consiliare -. Non possiamo però dimenticare ciò che è stato. Non è corretto nei confronti di tanti che hanno subito sulla propria pelle gli orrori del fascismo. L’assessore ha raccontato di aver sentito cantare in casa, fin da piccola, “Faccetta nera”. Io, da parte mia, ho una storia personale diversa: fin da piccolo ascoltavo i racconti di mio nonno, oggetto invece di violenze da parte della Camice nere. Lui, come troppi in quegli anni sciagurati, hanno dovuto “assaggiare” l’olio di ricino. Comprendo quindi coloro che si sono sentiti offesi e ai quali l’assessore, in prima persona, si è rivolta per fare ammenda. Ripeto, però, che nonostante l’assessore abbia sottolineato come la Storia sia scritta dai vincitori, senza tener conto delle ragioni dei vinti, non possiamo accettare che una rappresentante delle istituzioni ancora oggi affronti un tema del genere con questa “leggerezza”, da lei stessa ammessa pubblicamente e, in separata sede, con noi consiglieri. “Meditate che questo è stato”: abbiamo tutti imparato a memoria questo verso della poesia di Primo Levi. Forse sarebbe bene che un assessore all’Istruzione lo ricordi».