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Sandonà (ZP): «Inchiesta della Finanza di Rovigo, scoperti 239 stranieri in tutta Italia che percepivano il reddito di cittadinanza senza averne diritto. Sussidio dannoso da sospendere»
Pubblicato il 3 Marzo 2021

Venezia, 3 marzo 2021 – «E’ di oggi la notizia della scoperta, da parte della Guardia di Finanza di Rovigo, di 239 persone denunciate in diverse città italiane per aver percepito illegalmente il reddito di cittadinanza. L’inchiesta è partita proprio da Occhiobello, dove i finanzieri hanno scoperto i primi 23 che, nonostante non avessero diritto al beneficio in quanto stranieri e non residenti, hanno ricevuto il sussidio grazie a un sistema di autocertificazioni, e dal Veneto si è poi allargata al resto d’Italia. Un plauso quindi al lavoro dei militari. Questa indagine, però, ci fa ancora una volta riflettere sull’opportunità di un sussidio come il reddito di cittadinanza. Più volte la Lega ne ha chiesto la sospensione o, quantomeno, la modifica. Nonostante questo, il tanto amato sistema che, secondo M5s, avrebbe dovuto sconfiggere la povertà, si è confermato come un sistema utilizzato da persone dalla dubbia moralità per aggirare la legge o favorire il lavoro in nero. Speriamo che il nuovo governo colga l’occasione per rivedere questo sussidio». A dirlo è Luciano Sandonà (Zaia Presidente), presidente della Prima commissione Bilancio.

«Già nel 2019 l’allora ministro all’Economia Garavaglia, oggi alla guida del ministero al Turismo, aveva già denunciato che, dai primi risultati sui controlli fatti, emergeva come il 70% di chi aveva ricevuto il sussidio non ne avesse diritto. E più passano i mesi, più questo dubbio si consolida. Il sistema dei navigator si è rivelato fallimentare. Questa forma di sussidio deve essere sospesa: i Veneti, del resto, non hanno mai voluto la carità: piuttosto si concentrino tutti gli sforzi per creare nuove occasioni di lavoro e rilanciare l’economia».