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Scatto (ZP): «Turismo, il Consiglio regionale approva una legge per semplificare la classificazione delle strutture ricettive e andare incontro alle esigenze degli operatori del settore»
Pubblicato il 19 Maggio 2021

Venezia, 19 maggio 2021 – «Il Consiglio regionale del Veneto ieri ha approvato una legge regionale, di cui sono stata relatrice in aula, relativa a “Disposizioni in materia di durata della classificazione delle strutture ricettive e delle sedi congressuali”. Questa legge è la prova dell’attenzione costante che la nostra amministrazione regionale dimostra nei confronti degli esercenti e delle attività turistiche in un momento di particolare crisi del settore: con le novità approvate, ieri, infatti, si interviene con una semplificazione della procedura della classificazione delle strutture ricettive». Ad annunciarlo è Francesca Scatto (Zaia Presidente), presidente della Sesta commissione consiliare Cultura e Turismo.

«La “classificazione” – spiega Scatto – è quel procedimento amministrativo che abilita una struttura ricettiva alla funzione cui è preposta. In pratica, se una struttura non è classificata, non può neppure essere utilizzata. Il requisito minimo della classificazione rappresenta una garanzia per l’utenza. La legge approvata ieri dall’aula modifica la legge regionale 11 del 2013, stabilendo che gli esercenti possono chiedere la classificazione, in alternativa al solito modulo regionale, attraverso una più accessibile procedura informatizzata, e che la classificazione stessa è aumentata da 5 a 7 anni. Inoltre il rinnovo non deve più essere chiesto nei 60 giorni antecedenti la scadenza, bensì nel momento stesso in cui scade la vecchia classificazione. La nuova legge interviene anche sulla sanzione che, nel caso di inadempimento dell’obbligo di rinnovo della classificazione entro il termine, è compresa tra i mille e i 2mila euro, invece che tra i 3mila e i 6mila euro della vecchia normativa. Inoltre, con il mancato rinnovo della richiesta di classificazione non si rischia più, come sanzione accessoria, la cessazione dell’attività, ma solo la sospensione dell’attività fino a un massimo di dieci mesi. Trascorso questo periodo senza che sia nel frattempo arrivata la richiesta di classificazione, scatterà la cessazione dell’attività. Ecco dunque come questo provvedimento legislativo risponde oggi più che mai all’esigenza di sostegno al settore del turismo ed ai suoi operatori nella grave crisi che dal 30 gennaio 2020 ha colpito la più significativa industria del Veneto, creando uno stato di incertezza anche rispetto alle valutazioni degli operatori relativamente al rinnovo delle classificazioni in scadenza e, purtroppo, anche alla continuazione stessa dell’attività. Si precisa infine che, per ragioni di parità di trattamento, possono usufruire dell’estensione a sette anni di durata della classificazione anche gli operatori turistici con classificazioni rilasciate o rinnovate nell’anno 2020 e 2021».