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Centenaro (ZP): “Le soluzioni al fenomeno dell’immigrazione non sono quelle a cui stiamo assistendo a Padova”
Pubblicato il 17 Giugno 2021

“In un periodo in cui moltissime famiglie non riescono più a pagare affitti e bollette, in cui i nostri imprenditori escono impoveriti da una crisi economica mai vista dal dopoguerra, un periodo in cui lo spettro della disoccupazione è sempre più presente e le casse integrazioni arrivano a singhiozzo, si continua ad accogliere migranti che arrivano nelle nostre coste, si cercano nuovi immobili per dar loro ospitalità in numero sempre maggiore”.

Così il consigliere regionale padovano di Zaia Presidente, Giulio Centenaro,  commenta la notizia pubblicata oggi dai quotidiani locali sul bando della Prefettura per reperire sul mercato pubblico e privato alcuni immobili in cui ospitare complessivamente 900 richiedenti asilo per il prossimo biennio tra Padova e provincia.

“Continuare ad allargare l’offerta di ospitalità in un momento come questo non è rispettoso nei confronti dei veneti e non è un bel segnale nemmeno per queste persone che giungono in Italia con a speranza di un futuro migliore, perché anche la voce di una potenziale crescita di offerta di ospitalità si diffonde molto in fretta e rischia di innescare una reazione a catena e quindi sempre più arrivi sulle nostre coste. Concordo nell’aiutare chi è in difficoltà – aggiunge Centenaro – ma queste persone non scappano da guerre e pestilenze, ricordo che i nostri predecessori hanno combattuto nella nostra terra per conquistare diritti e la situazione odierna”.

“Non possiamo continuare ad accogliere persone che difficilmente troveranno futuro nel nostro paese e si incanaleranno con regolarità nella comunità – prosegue Centenaro – perché siamo in un periodo particolare, difficile, e abbiamo prima il dovere di pensare agli Italiani, alle famiglie che hanno perso il lavoro e faticano a sbarcare il lunario e quindi dare una vita dignitosa ai propri figli, dobbiamo pensare ai nostri anziani e al futuro dei nostri giovani”.

“Personalmente vorrei riavere Matteo Salvini come Ministro degli Interni – conclude il consigliere – perché in quel periodo gli Italiani si sono sentiti tutelati e anche chi lo criticava per le scelte talvolta impopolari oggi si sta rendendo conto che erano le uniche possibili, data l’emergenza in cui sta versando il Paese. Auspico che in un prossimo futuro si possa ritornare ad una politica seria sull’immigrazione, le soluzioni al fenomeno non possono essere quelle a cui stiamo assistendo a Padova”.