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Villanova (Lega-LV): «Bilancio 2022, dalla maggioranza apertura nei confronti delle opposizioni. Restano però due visioni antitetiche del Veneto e del compito della pubblica amministrazione»
Pubblicato il 15 Dicembre 2021

Venezia, 15 dicembre 2021 – «Quello votato ieri dal Consiglio regionale del Veneto è un Bilancio che guarda al futuro, alla crescita, alle famiglie e alle imprese con speranza, nonostante il momento difficile che stiamo attraversando. Abbiamo confermato le nostre linee guida, il sostegno al mondo produttivo, al sociale, alla cultura, dimostrando di essere una maggioranza che ascolta le problematiche e i temi sollevati dall’opposizione con l’accoglimento di numerosi emendamenti tanto nel Defr quanto nel collegato alla Legge di Stabilità. Una conferma della buona volontà di questa amministrazione regionale di lavorare per il meglio dei nostri cittadini». Alberto Villanova, presidente dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, commenta con queste parole il Bilancio 2022, all’indomani della sua approvazione.

«L’apertura nei confronti delle opposizioni non era un atto dovuto, visti i numeri di cui godiamo in aula. Questo tipo di ascolto, comunque, mal si concilia con la rappresentazione che di noi fanno i gruppi di minoranza. Vogliono farci passare come un fronte sordo e chiuso alle sollecitazioni provenienti dai loro banchi. Non è così, tutt’altro. È però fondamentale ribadire una sostanziale differenza di visione su alcuni punti: i nostri sono due modi antitetici di intendere la politica economica. Ci siamo sentiti dire che dovremmo intervenire più pesantemente sulla politica industriale. Secondo noi, invece, compito degli amministratori è rimuovere gli ostacoli burocratici, per permettere alle aziende di sviluppare al meglio la loro competitività. Abbiamo, in sostanza, due modi completamente diversi di vedere il nostro Veneto: non neghiamo che ci siano alcuni problemi, ma non crediamo che aumentare le aliquote Irpef sia la strada giusta per superarli. E continueremo su questa strada finché ci sarà possibile. I Veneti sanno benissimo giudicare e valutare la classe dirigente. E saranno proprio loro a valutarci in futuro, come hanno fatto fino ad ora».