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Villanova (Lega-LV): «Giorno della memoria: la cronaca dimostra che oggi più che mai è necessario fermarsi e ricordarsi di ciò che è stato»
Pubblicato il 26 Gennaio 2022

Venezia, 26 gennaio 2022 – «I fatti di cronaca provenienti dalla Toscana, che riportano le violenze da parte di adolescenti a un bambino di origine ebrea, dimostrano quanto celebrare il Giorno della Memoria sia essenziale ancora oggi. E, purtroppo, non parliamo di fatti isolati: secondo un rapporto dell’Organizzazione sionista mondiale insieme all’Agenzia ebraica, il 2021 ha visto una recrudescenza di violenze anti-semite.  Domani, 27 gennaio, giorno in cui si commemorano le vittime della Shoah, sarà doveroso per noi tutti fermarci e riflettere su ciò che è stato e su cosa si può fare perché non accada più». Alberto Villanova, presidente dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, interviene con queste parole in occasione del Giorno della Memoria.

«Sono ormai passati due anni da quando la Regione del Veneto ha approvato la legge n.5 del 3 febbraio 2020, da me proposta, che prima in Italia ha istituzionalizzato le iniziative per la conoscenza della Shoah e per il Giorno della memoria, confermando che nessun riferimento a quegli orrori può essere ancora tollerato. Ancora una volta, ci stringiamo attorno alle comunità ebraiche. Una vicinanza e un sostegno che però non devono farsi sentire solo in queste occasioni. La memoria deve essere tenuta viva ogni giorno, e gli insegnamenti di chi non c’è più devono continuare a guidarci. Gli intollerabili paragoni con la situazione sanitaria attuale che abbiamo visto, ad esempio, a Novara qualche mese fa, così come le violenze e le minacce, o le scritte sui muri, di cui continuiamo a leggere, rendono attuale e doveroso, oggi più che mai, questo giorno dedicato al raccoglimento. I settantasette anni trascorsi da quando le truppe sovietiche entrarono nel campo di Auschwitz non possono essere trascorsi invano. Non vanifichiamo il lavoro dei tanti sopravvissuti che, nonostante il dolore che questo ha provocato loro, hanno mantenuto vivo il ricordo di quegli orrori perché le giovani generazioni non compissero gli stessi errori».