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Maino (Lega-LV): «Aggressioni in carcere: evitare il sovraffollamento e dotare la polizia penitenziaria di taser. Presentata una mozione in Consiglio regionale»
Pubblicato il 23 Marzo 2022

Venezia, 23 marzo 2022 – «La polizia penitenziaria sia dotata di strumenti efficaci, compreso il taser, per fronteggiare le emergenze e gli episodi di violenza, e venga alleggerita la pressione nelle case di reclusione». Lo chiede, con una mozione depositata oggi in Consiglio regionale del Veneto, Silvia Mano (Intergruppo Lega-Liga Veneto).

«Gli agenti di polizia penitenziaria sono sottoposti a una pressione incredibile – continua la consigliera regionale – e devono affrontare spesso detenuti violenti e esagitati. Le cronache nere riportano fin troppo spesso notizie di questo tipo: solo la scorsa settimana, per esempio, due agenti in servizio al Del Papa di Vicenza sono stati aggrediti da un detenuto e hanno riportato ferite per due e 5 giorni di prognosi. Lo stesso detenuto, poco tempo prima, aveva aggredito un altro poliziotto a Trieste, da dove era stato trasferito recentemente. Secondo l’Unione Sindacati di Polizia penitenziaria, nel solo carcere di Vicenza, dove si registra un indice di sovraffollamento del 140% che inasprisce tantissimo le tensioni, nel 2020 si sono registrati 1176 eventi critici, come aggressioni, proteste, risse, suicidi, tentativi di togliersi la vita. Tra questi, si contano 17 aggressioni ai danni del personale che hanno interessato 27 agenti, per un totale di 123 giorni di prognosi. E, purtroppo, il carcere vicentino non è da solo in questo triste elenco, tanto che l’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria del Triveneto ha dichiarato che le aggressioni ai danni della polizia penitenziaria sono all’ordine del giorno. Le possibilità di difesa dei poliziotti, al momento, sono molto limitate e sono gli stessi sindacati delle forze dell’ordine, infatti, a chiedere di dotare il personale di taser, che con la sola presenza spesso funge da deterrente, e di inasprire le pene per chi aggredisce gli agenti. Una richiesta già sposata dai parlamentari leghisti vicentini che hanno presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia Cartabia, di cui prima firmataria è l’onorevole Silvia Covolo. Non basta, però: le istituzioni devono unire le forze e sostenere le nostre forze dell’ordine, perché non debbano essere messe in pericolo nel corso del loro servizio».