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Villanova (Lega-LV): «Ucraina, il senno del poi va usato nei confronti di tutti, dei consiglieri regionali così come dei segretari del PD»
Pubblicato il 29 Marzo 2022

Venezia, 29 marzo 2022 – «Ogni occasione di discussione è ottimale per ribadire la nostra contrarietà all’invasione militare dell’Ucraina da parte della Russia. E infatti abbiamo votato a favore dell’ordine del giorno presentato dalle opposizioni. Devo dire però che l’odg presentato oggi dai colleghi di minoranza è pretestuoso e inutile. Inutile, dal momento che poche settimane fa ci siamo già espressi contro questa aggressione. Pretestuosa, perché non si può giudicare con i criteri politici di oggi un atto di sei anni fa. Seguendo gli stessi parametri, abbiamo chiesto ai colleghi di sconfessare le parole di quelli che sono stati due importanti segretari del loro partito, Matteo Renzi ed Enrico Letta, allora ben lontani dal prendere le distanze da Putin e dalla sua politica. Perché non si può fare revisionismo storico usando metri di giudizio diversi a seconda dei soggetti giudicati». Alberto Villanova, presidente dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, commenta con queste parole l’odg dell’opposizione presentato in riferimento al progetto di legge per la promozione dei diritti umani.

«Nel 2016, poche settimane dopo che l’aula consiliare ha approvato la risoluzione oggi condannata, l’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi ribadiva l’importanza delle intese commerciali con la Russia di Putin firmate dal suo predecessore Enrico Letta nel 2013. “L’Italia vuole essere più presente nell’economia russa. Abbiamo valori comuni: Mosca è strategicamente importante per la risoluzione dei conflitti internazionali, da qui a vent’anni Russia e Italia avranno tanti settori di cooperazione e quello energetico sarà tra quelli prioritari”. Sono le parole di Renzi citate in un articolo del 17 giugno 2016. Vogliamo usare il senno del poi? Perfetto, ma usiamolo per tutti, per i consiglieri regionali di allora, e per i segretari di partito».