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Brescacin (Lega-LV): «Emergenza infermieri: approvata una mozione per potenziare la formazione universitaria e il piano delle assunzioni e adeguare le retribuzioni»
Pubblicato il 5 Aprile 2022

Venezia, 5 aprile 2022 – «Lo stato di emergenza legato alla pandemia sarà pure finito, ma oggi più che mai la categoria degli infermieri ha bisogno di attenzione e di risposte che vadano in diverse direzioni: dal potenziamento della formazione universitaria all’ampliamento dei posti autorizzati dal ministero, passando anche dalla valorizzazione economica con il riconoscimento dell’indennità di esclusività mai ricevuta. La mozione da me presentata e approvata oggi dal Consiglio regionale vuole proprio andare in questa direzione e segnare un cambio di passo». Sonia Brescacin, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta e presidente della Quinta commissione consiliare Sanità, commenta con queste parole la sua mozione approvata oggi all’unanimità dall’aula consiliare.

«Sono diversi i punti affrontati in questa mozione – continua Brescacin -. Prima fra tutti, la sollecitazione di un potenziamento della formazione universitaria: chiediamo infatti alla Giunta di attivarsi in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, per mettere in atto una pianificazione attenta dei posti disponibili per gli studenti nelle Università e del numero di infermieri docenti, migliorando così la qualità della formazione. Ad oggi, c’è solo un infermiere-docente ogni 1350 studenti, contro uno su sei di media nelle altre discipline. Inammissibile. Allo stesso modo, è fondamentale aumentare il numero dei posti autorizzati dal Ministero dell’Università. Dopo quanto accaduto negli ultimi due anni, non si può avere ancora una scarsa risposta nella programmazione universitaria dei posti. Ho inoltre chiesto anche una vera valorizzazione economica del lavoro dell’infermiere: nonostante le promesse e le assicurazioni, gli infermieri non hanno mai ricevuto l’indennità di esclusività prevista per legge. La mozione vuole inoltre andare anche oltre, sollecitando il Governo affinché si valuti il superamento del vincolo di esclusività al servizio sanitario pubblico per permettere una gestione più flessibile del personale che, così, potrebbe essere condiviso tra i diversi setting assistenziali. Altro aspetto affrontato nella discussione di oggi è la necessità di favorire l’accreditamento delle strutture residenziali quali sedi di tirocinio dei corsi di laurea, in modo tale da specializzare la formazione anche per questo settore».

«La Regione del Veneto, da parte sua, sta facendo quanto in suo potere: ha previsto con specifico provvedimento che le Ulss venete possano continuare ad assegnare temporaneamente il proprio personale infermieristico a supporto dei centri di servizi per anziani non autosufficienti accreditati, per fornire sostegno dell’assistenza nelle strutture extraospedaliere per anziani, e ha pensato a una formazione dedicata in modo particolare alle strutture residenziali per anziani. Un mondo, questo – conclude la presidente della Quinta commissione -, che ha estremo bisogno di personale ad hoc, in grado di trattare i nostri anziani con competenza e umanità».