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Sponda (Lega-LV): «Olivicoltura, proposta una modifica alla legge per includere anche i produttori di olio veneti nei contributi statali»
Pubblicato il 4 Luglio 2022

Venezia, 4 luglio 2022 – «Una delle principali ricchezze del territorio veronese è il suo olio. L’altissima qualità dell’olio extravergine di oliva Veneto DOP e Garda DOP è disciplinata e garantita dai relativi consorzi di tutela. Sostenere chi, da secoli e secoli, si occupa di produrre un prodotto così rinomato è doveroso. Per questo ho presentato un progetto di legge statale che va a modificare la legge finanziaria 178 del 2020, ampliando i criteri per l’assegnazione di contributi statali in modo tale che possano usufruirne anche i nostri olivicoltori». Ad annunciarlo è il Consigliere segretario del Consiglio regionale del Veneto, Alessandra Sponda (Intergruppo Lega-Liga Veneta).

«Questa proposta di modifica della legge statale arriva al termine di un lungo e proficuo confronto con le associazioni degli olivicoltori e i diversi portatori di interesse – spiega la consigliera -. L’attuale legge, infatti, prevede che i contributi economici siano erogati ai coltivatori solo in caso in cui vengano rispettati particolari parametri, come per esempio il numero di piante su ettaro o l’estensione dell’uliveto».

«La conformazione del nostro territorio rende difficile per i nostri produttori, il cui olio DOP è pure così rinomato, rispettare questi parametri. Per cui le modifiche da me proposte prevedono che gli oliveti aventi diritto ai contributi non dovranno estendersi per meno di due ettari e che vengano rispettati particolari distanze tra una pianta e l’altra, fatto salvo per quegli uliveti dal particolare valore storico, impossibili da modificare. Una proposta di legge che va a valorizzare e sostenere, quindi, una produzione millenaria: l’alta qualità dell’olio veronese era riconosciuta fin dall’epoca romana, come ci dimostrano le fonti, nel corso dei secoli, questa fama si è consolidata, fino ad arrivare ai giorni nostri. Una modifica, in conclusione, che potrà permettere ai produttori di mantenere quegli standard di qualità così elevati cui siamo ormai abituati, tenendo quindi alto il buon nome di tutto il Veronese».