Venezia, 9 gennaio 2023 – «Altro che bonus e una tantum, alla base della sanità e del sociale veneto c’è un’attenta programmazione che tiene conto delle condizioni di vita dei cittadini, del loro stato di salute, delle loro esigenze. Una programmazione che ottimizza le risorse, ottenendo il massimo con una spesa più contenuta di altre Regioni: là dove magari altri sprecano soldi preziosi, il Veneto riesce a investire nel migliore dei modi, facendo così scendere la spesa sanitaria pro capite. Come sempre, però, la modalità di lettura varia a seconda di chi è che legge i dati, e là dove noi vediamo razionalizzazione delle spese, altri, come le opposizioni, vedono un mancato investimento. La Regione continua a programmare e investire risorse per assistere al meglio i propri cittadini che, ricordiamo, hanno un’aspettativa di vita molto più alta di molti altri. A parlare per noi è questo aspetto e le centinaia di milioni che continuiamo a destinare alla sanità e al sociale ogni anno». Sonia Brescacin, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta e presidente della Quinta commissione consiliare, interviene sul rapporto Welfare-Index di Unipol-Fondazione Ambrosetti.
«In questi ultimi anni la Regione ha attivato servizi essenziali come il Reddito di inclusione attiva, il sostegno agli affitti, i progetti per la povertà educativa, la rete degli empori solidali. Continua a fare le veci dello Stato per il finanziamento delle scuole materne paritarie. Per quanto riguarda i non autosufficienti, il Fondo strutturato triennale 2022-2024 di circa 148 milioni di euro, varato a luglio, permette di finanziare ulteriori 3mila quote e impegnative. Il Bilancio regionale approvato poche settimane fa, inoltre, recepisce una richiesta a favore delle IPAB pubbliche con l’abbassamento dell’IRAP dall’8,5% al 3,9%, parificando la tassazione a quanto pagano i servizi per anziani aventi natura giuridica privata. Interventi di programmazione e pianificazione, quindi, altro che aiuti “una tantum”, come sono stati definiti dalle opposizioni. Con l’Autonomia potremo fare ancora di più, come si vede chiaramente dal fatto che ad occupare i tre posti del podio, nella classifica del rapporto Welfare Index, sono tre province o regioni autonome. Con questo strumento, potremmo davvero finalmente aiutare i cittadini, offrendo loro ancora più servizi».