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Cecchetto (Lega-LV): «Agroalimentare, modificata la legge del 2008 per incentivare la diffusione dei prodotti a chilometro zero nella ristorazione collettiva e nelle scuole»
Pubblicato il 17 Gennaio 2023

Venezia, 17 gennaio 2023 – «Favorire la diffusione di prodotti agroalimentari a chilometro zero, nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale e della salute dei consumatori. Soprattutto in un momento in cui l’Europa non tutela le eccellenze del territorio, e preferisce invece incentivare il consumo di grilli e altri insetti». È questo lo scopo della legge regionale, approvata oggi dal Consiglio regionale del Veneto, che va a modificare e aggiornare la legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 “Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero”, come spiega la relatrice in aula, il consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta Milena Cecchetto.

«Negli ultimi anni l’attenzione al chilometro zero nel settore agroalimentare è cresciuta in modo esponenziale, complice l’aumentata sensibilità del consumatore alla qualità del prodotto e alla sua sostenibilità. Il Veneto, con il suo ricco patrimonio di prodotti custodisce un vero tesoro che è messo a rischio da politiche comunitarie sconsiderate che puntano sul cibo sintetico, secondo loro più sostenibile del prodotto genuino. Si è reso necessario che anche la normativa sia aggiornata e al passo con quelle che sono le esigenze dei consumatori: la legge regionale del 2008 numero 7 già prevede una disciplina che vuole valorizzare le produzioni agricole locali, favorendone il consumo e la commercializzazione. Il prodotto a chilometro zero risulta essere pienamente in linea con il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, essendo finalizzato a tutelare l’ambiente».

«La modifica della legge regionale n. 7/2008 si rende necessaria per aggiornare il quadro normativo; per rafforzare il rispetto dei CAM (Criteri ambientali minimi per il servizio di ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari del 2020) negli appalti pubblici della ristorazione collettiva; per rendere l’utilizzo di prodotti a “chilometro zero”, anche di pesca e acquacoltura, titolo premiante per l’aggiudicazione dei servizi e delle forniture nella ristorazione collettiva, precisando anche che questo requisito di preferenza deve permanere per tutta la durata del contratto. Viene previsto, inoltre, l’obbligo di informare gli utenti del servizio di ristorazione collettiva sull’utilizzo e l’origine dei prodotti a “chilometro zero”, così come quello di tracciare l’approvvigionamento di tali prodotti attraverso specifiche informazioni da riportare nelle fatture di acquisto. E, poiché le buone pratiche si apprendono da giovani, la legge prevede anche un intervento specifico per incentivare il consumo di prodotti vegetali freschi tra i ragazzi, promuovendo iniziative che favoriscano la distribuzione di frutta fresca a “chilometro zero” nelle scuole attraverso distributori automatici e l’erogazione del prodotto in buste monoporzioni, ma anche nelle strutture sanitarie e sociosanitarie».