Venezia, 26 aprile 2023 – «L’improvvisa chiusura al traffico delle auto del cavalcavia di Borgomagno da viale Codalunga all’Arcella a Padova dimostra come la Giunta comunale a Padova è ostaggio di dinamiche ambientaliste che non hanno nulla di logico. L’assessore comunale alla Mobilità Ragona ha comunicato una decisione improvvisa, priva di alcuna reale motivazione, senza ascoltare né la consulta del Quartiere Nord, né le associazioni dei commercianti che anzi risultano gravemente danneggiate da questa decisione. Mi auguro davvero che la Giunta torni a più miti consigli e faccia marcia indietro su questa decisione assurda e puramente ideologica, che rischia di penalizzare ulteriormente un quartiere, l’Arcella, che già sta attraversando momenti complessi, e di congestionare la viabilità dell’intera città, di fatto tagliata in due». Luciano Sandonà, presidente della Prima commissione consiliare e consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, interviene così sulla questione della chiusura del cavalcavia Borgomagno al traffico delle auto.
«L’assessore Ragona ha deciso da solo di chiudere la corsia che da viale Codalunga consente di raggiungere l’area nord della città, mettendo il resto della Giunta di fronte al fatto compiuto. Non posso credere che il sindaco e il resto degli assessori non abbiano più voce in materia, ma certo dovrebbero ascoltare le voci dei residenti, sempre più isolati, e dei commercianti, penalizzati dalla difficoltà di raggiungere la zona. Chi magari dovrà fare delle spese, non potendo più raggiungere i negozi in auto, si sposterà nei centri commerciali, dotati di comodi parcheggi e facili viali di accesso. Inoltre la chiusura al traffico di questa infrastruttura, che dal 1903 rappresenta il fulcro del collegamento centrale nel cuore di Padova, taglia di fatto la via di comunicazione più veloce tra il centro e le zone nord e i paesi immediatamente fuori la città: una scelta scellerata che comporterà una canalizzazione delle auto su altre arterie comunali, come via Sarpi o via del Plebiscito, e che renderà la zona del Borgomagno ancora più insicura, perché meno frequentata. Alla faccia della città a misura d’uomo voluta tanto da Coalizione Civica, area cui appartiene l’assessore Ragona. Non c’è alcuna logica che motivi questa decisione. Anche perché non può essere giustificata dalla previsione di lavori che RFI ha in programma sul nuovo cavalcaferrovia nel 2026, sempre se questa previsione verrà rispettata. Sarò quindi al fianco dei cittadini in eventuali iniziative di protesta, prima fra tutte la raccolta firme già avviata, e attendo l’organizzazione di una ulteriore manifestazione».