Venezia, 10 maggio 2023 – “Troppe aggressioni ai danni del personale sanitario mentre si trova al lavoro. Gli ultimi episodi accaduti anche negli ospedali veneti senza contare quello accaduto a Roma dove è morta una giovane psichiatra aggredita a morte da un suo paziente, fanno alzare ancora di più la soglia dell’attenzione e della sicurezza nelle strutture sanitarie. Come più volte sottolineato, non è possibile che chi lavora nei Pronto Soccorso o nei reparti e in generale nelle strutture sanitarie rischi la vita mentre si sta prodigando per salvarla e per prestare le cure ai malati. Ed è per questo che ho scritto un progetto di legge per tutelare il personale sanitario anche se mai avrei creduto si potesse arrivare a questi livelli di emergenza in materia di sicurezza”. A parlare è Silvia Maino, consigliere regionale di Lega – LV, che nei giorni scorsi ha depositato un progetto di legge per tutelare chi opera nel settore sociosanitario. Come si rileva nella relazione del 2022 dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie, negli ultimi anni si è assistito ad una crescita esponenziale e preoccupante degli episodi di violenza nelle strutture sanitarie. Una problematica che sta assumendo grande e grave rilevanza a causa del numero sempre crescente di violenze e minacce a scapito di medici e infermieri. “Accade troppo spesso che i professionisti della sanità siano oggetto di aggressioni fisiche oltreché verbali da parte degli stessi pazienti in cura. Un settore quello sanitario, che rispetto ad altri presenta un alto tasso di incidenti, ascrivibili per lo più ai reparti caratterizzati da situazioni emergenziali ad elevata complessità assistenziale – prosegue il consigliere regionale di Lega – LV, Silvia Maino -. Dalle ultime rilevazioni, proprio in Veneto gli episodi di violenza contro il personale sanitario superano i 3.000 casi annui, mentre le segnalazioni volontarie accertate nel 2021 risultano essere addirittura triplicate rispetto allo stesso valore dell’anno precedente. Il tutto, tenendo conto del fatto che molte aggressioni ed episodi di violenza sfuggono alle rilevazioni ufficiali poiché non denunciate alle autorità competenti. Nel solo Veneto vengono erogate dal servizio sanitario regionale oltre 80 milioni di prestazioni annue il che significa milioni di persone che si rivolgono alle strutture ospedaliere e strutture sanitarie. E lo si deve fare in totale sicurezza sia per il personale sanitario che per i pazienti” prosegue il consigliere regionale di Lega – LV, Silvia Maino. “Nel progetto di legge che ho depositato è necessario introdurre degli strumenti in grado di salvaguardare gli operatori sanitari dagli atti di violenza, attraverso percorsi di prevenzione nonché strategie di intervento dedicati alla riduzione del pericolo. Si vogliono pertanto attribuire alla Giunta regionale una serie di precise funzioni atte a ridurre ogni forma di aggressione a scapito del personale esercente professioni sanitarie o sociosanitarie. Inoltre, la Giunta è incaricata di approvare con proprio provvedimento le linee di indirizzo regionali per la prevenzione e la gestione delle aggressioni, di istituire un tavolo tecnico con funzioni di supporto nonché sostenere la formazione e l’aggiornamento del personale sanitario. La Giunta regionale è inoltre autorizzata a stipulare protocolli d’intesa con le competenti autorità per potenziare la presenza e la collaborazione con le forze di polizia ovvero con le associazioni degli ex combattenti” conclude il consigliere regionale di Lega – LV, Silvia Maino.