Venezia, 3 luglio 2024 – “Siamo tra le prime regioni che hanno realizzato una pubblicazione sull’applicazione della normativa antiriciclaggio rivolta ai Comuni”.
Con queste parole il consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, Roberto Bet, commenta l’avvio del corso di 3 giornate per la formazione del personale degli enti locali nell’applicazione della normativa antiriciclaggio organizzato dalla Regione del Veneto.
“La legalità è un valore e un obbligo fondamentale per il corretto funzionamento di una pubblica amministrazione, nonché di una società democratica e giusta. E il Veneto torna in prima linea nella formazione e applicazione della normativa antiriciclaggio. Un’iniziativa fortemente voluta dal sottoscritto – aggiunge Bet – insieme al dott. Pierluigi Granata, criminologo e già Ufficiale della Guardia di Finanza, formatore per le Forze dell’Ordine”.
Entrambi sono componenti della cabina di regia del Protocollo di Legalità (DGR n. 1544 del 06 dicembre 2022) stipulato dalla Regione del Veneto, nella persona del Presidente Zaia, e sottoscritto da 26 parti sociali, quelle più rappresentative della realtà economica e sociale del Veneto.
“Questa formazione è fondamentale per preparare i dipendenti dei nostri Comuni, in modo semplice, ad attenzionare gli indici che possono rilevare delle operazioni sospette in materia di riciclo di denaro proveniente da reato. L’intento è istituire un fronte comune contro il crimine organizzato e la salvaguardia del corretto funzionamento del mercato economico, per tutelare le aziende e le attività professionali che operano nella legalità, soprattutto quelle minacciate dalla concorrenza sleale delle imprese mafiose. Progettualità che trova fondamento nella Legge Regionale Veneto del Veneto nr.48/2012 “Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, della corruzione nonché per la promozione della cultura della legalità”.”
“Grazie all’assessore Cristiano Corazzari – prosegue il consigliere – abbiamo dato il via a questo focus sulla prevenzione e monitoraggio delle operazioni sospette che gli enti locali hanno l’obbligo di segnalare all’Unità Informazioni finanziare di Banca d’Italia.
La normativa antiriciclaggio è stata ispirata nei primi anni Novanta dal giudice Falcone, sintetizzata nella celebre citazione “follow the money”. Oggi la normativa si è evoluta, come anche il sistema di segnalazioni delle operazioni sospette.
Dal rapporto annuale 2023 dell’Unità Informazione Finanziaria per l’Italia, pubblicato a maggio di quest’anno, risulta che l’anno scorso sono state effettuate oltre 150 mila segnalazioni. Di queste, l’83% provenienti da intermediari e operatori bancari e finanziari, il 16% da soggetti non finanziari (ad esempio professionisti, notai, operatori nella custodia di valori, etc.) mentre dalla PA le segnalazioni rappresentano solo lo 0,3% del totale. In termini assoluti, nel 2023 la PA, comprensiva anche degli Enti locali, ha effettuato solo 414 segnalazioni”.
“Attenzionare l’applicazione della normativa – prosegue il consigliere – permette di monitorare al meglio appalti, concessioni, erogazioni di contributi. Operazioni in un contesto di rischio molto alto in Veneto, essendo la nostra una regione molto appetibile alla criminalità organizzata, per via delle numerose attività economiche presenti e delle tante opportunità di investimento attraverso i fondi Pnrr, piuttosto che quelli legati ad iniziative importanti come le Olimpiadi invernali.
Da questo corso partirà poi un’altra iniziativa editoriale: la pubblicazione di un vademecum che verrà inviato a tutte le amministrazioni comunali, in modo da sensibilizzare e far crescere una vera e propria cultura della legalità e rendere sempre più difficile il radicamento della criminalità economica nella nostra regione. Per i nostri dipendenti pubblici questa attenzione è importante, per aiutarli nello svolgimento delle loro funzioni, nel rispetto della normativa, e per alimentare quella conoscenza della legalità che crea gli anticorpi al fenomeno del riciclaggio. Quest’ultimo, infatti, è lo strumento più usato dalla criminalità organizzata per alimentare gli affari illeciti”.