Venezia, 30 ottobre 2024 – “Hanno portato il vessillo di San Marco in Piazza Tien An Men pedalando per cento giorni, moderni ambasciatori della nostra Venezia e del nostro Veneto per ricordare i 700 anni dalla morte di Marco Polo, ambasciatore veneziano alla corte imperiale cinese. Un vessillo di pace e di amicizia, sfidando la pioggia, il caldo, il freddo e i disagi che 10.300 chilometri e cento giorni di viaggio su due ruote comportano. Sono riusciti nell’impresa e di questo ne siamo orgogliosi. Li abbiamo seguiti sulle loro pagine social e in ogni momento abbiamo tifato per loro”. Così Luciano Sandonà, Presidente della Prima Commissione, ha voluto accogliere e consegnare un simbolo del nostro Veneto ai due instancabili pedalatori che hanno affrontato un simile viaggio da restare negli annali.
“Alberto Fiorin e Dino Facchinetti, due “giovanotti” di 64 e 67 anni, hanno pedalato dal 25 aprile scorso quando sono partiti da Piazzale Roma a Venezia con le loro biciclette da corsa, attrezzate con sacche da viaggio e tutto l’occorrente per trascorrere cento giorni in sella e attraversare Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria, Turchia, Georgia, Azerbaigian, Turkmenistan, Uzbekistan, Kazakistan, Cina. Alberto e Dino fanno parte del Pedale Veneziano 1913, società ciclistica con sede proprio a Venezia e hanno studiato sin nei minimi particolari il loro viaggio durato cento giorni e lungo oltre diecimila chilometri. Nel loro viaggio lungo la Via della Seta hanno incontrato le stesse culture che oltre settecento anni fa aveva incontrato Marco Polo nei suoi viaggi. E sono stati accolti dai popoli dell’antica Via Carovaniera della Seta con grande rispetto e interesse. Hanno fatto conoscere al mondo la loro impresa, attraverso il canale social “Marco Polo a Pedali”, ma anche attraverso servizi televisivi radiofonici, via web e su carta stampata, dando lustro a Venezia, al Veneto e al ricordo del grande viaggiatore veneziano Marco Polo. Un’impresa “ciclistica” ma anche culturale, che resterà nella storia, e ha voluto essere un segno di amicizia e di pace tra i popoli, vessillo di una Venezia che nei secoli della Serenissima è stata coacervo di popoli e culture”, conclude il Presidente Prima Commissione, Luciano Sandonà (Lega – LV).