Venezia, 21 febbraio 2025 – «Posso capire che i medici di Medicina generale siano preoccupati, ma il cambiamento del settore è necessario per garantire un servizio efficiente e uniforme ai cittadini. Ritengo doveroso ribadire l’importanza della riforma, sostenuta con forza dalle Regioni e dallo stesso presidente Luca Zaia, che mira a portare i nuovi medici di base all’interno dell’organico del Sistema Sanitario Regionale. Solo così si potrà garantire ai pazienti un’assistenza omogenea, efficiente e ben governata dalla Regione, evitando la frammentazione e le disparità di trattamento tra territori diversi». Così Roberto Bet, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, risponde alla lettera che la Fimmg, la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, ha recapitato ai sindaci veneti.
«Un elemento centrale di questa riforma è la realizzazione delle Case della Comunità, infrastrutture fondamentali per potenziare l’assistenza territoriale e offrire un punto di riferimento certo ai pazienti. In provincia di Treviso sono previsti 17 Case della Comunità e 5 Ospedali di Comunità, grazie a un investimento di 100 milioni di euro finanziato dal PNRR. Tra queste – continua Bet -, ad esempio la Casa della Comunità di Codognè, che ho fortemente voluto, rappresenta un traguardo fondamentale per migliorare l’accesso alle cure in un’area periferica che ha sofferto per la carenza di servizi sanitari. La sua realizzazione garantirà ai cittadini un punto di riferimento sicuro e ben organizzato, al quale si affiancherà comunque una rete di ambulatori diffusi nelle frazioni meno servite dei comuni limitrofi».
«Negli ultimi anni, la carenza di medici di medicina generale ha causato notevoli disagi alla popolazione, lasciando ampie fasce di cittadini senza una copertura adeguata. Con la nuova riforma, ci assicuriamo che il servizio sanitario venga garantito in modo uniforme e puntuale, con una governance chiara ed efficiente che non dipenda più dalle scelte individuali dei singoli medici o da iniziative isolate. Le competizioni tra amministrazioni locali per attrarre medici nelle zone più periferiche non aiutano: è tempo di adottare una visione unitaria, mettendo al centro i bisogni dei cittadini. Invito quindi il sindacato Fimmg a ridurre la contrapposizione e a collaborare con le istituzioni per il bene comune. La riforma deve proseguire, Regione, sindaci e professionisti devono fare squadra per garantire un sistema sanitario efficiente, soprattutto a fronte degli ingenti investimenti in infrastrutture finanziate dal PNRR. Il nostro obiettivo è chiaro: offrire ai cittadini un servizio di qualità, equo e accessibile, senza lasciare indietro nessuno. Continuiamo a lavorare con determinazione per un sistema sanitario regionale moderno, efficiente e vicino alle persone».