Venezia, 27 marzo 2023 – “Rimane un buco dentro la montagna, un vuoto che invece si sarebbe potuto trasformare in volano per il turismo, l’economia locale e dare nuova linfa alla prestigiosa Rocca di Monselice. La lunga vicenda legata all’ascensore che avrebbe permesso la risalita dal centro di Monselice sino alla sommità della Rocca, prestigioso simbolo della città padovana e di grande valenza storico – archeologica, finisce purtroppo con un lavoro mai terminato e soprattutto lasciando tanta amarezza”. È il commento del consigliere regionale di Lega – LV, Luciano Sandonà, in merito alla vicenda dell’ascensore della Rocca di Monselice, che avrebbe permesso ai turisti di spaziare con la vista sull’orizzonte della pianura veneta e dei Colli Euganei. “Come sempre in Italia, quando si vuole portare avanti un progetto dalle molte valenze, come quelle di valorizzazione culturale e turistica di ampio respiro e con totale rispetto del paesaggio circostante, creando pure economia in loco, per contro c’è sempre qualcuno che pensa che bloccarlo sia un bene per la comunità, non rendendosi conto che invece sta arrecando un danno. Ci sono voluti quindici anni tra esposti, cantieri bloccati e processi per arrivare all’ennesimo nulla di fatto. Invece proprio quell’ascensore avrebbe potuto essere la spinta per un grande rilancio turistico. Chi risponderà adesso dei due milioni di mancati contributi europei per l’opera, dei 6 – 700 mila euro di lavori non finiti, ai quali si aggiungono i costi processuali, altri 2 – 300 mila euro per un totale di circa 3 milioni di euro che pesano sugli enti pubblici? Perché non sfruttare dal punto di vista turistico la Rocca e tutto il compendio, di proprietà della Regione del Veneto, attraverso l’immobiliare Veneto Edifici Monumentali, come accade in altre città e borghi storici, dotati di un ascensore di risalita al centro antico diventando così grande attrattore turistico – prosegue il consigliere regionale di Lega – LV, Luciano Sandonà -. Basti pensare a Bergamo Alta, o a Colle Val d’Elsa dove si può salire alla città alta e alla Rocca con ascensori o scale mobili, e ancora Amalfi, Certaldo, Gubbio, Genova solo per fare degli esempi. O ancora la Rupe di Orvieto, le scale mobili di Belluno, Siena, Assisi, Perugia, Todi, Spoleto. Insomma ascensori e scale mobili scavati e ricavati all’interno di rupi, montagne e colline in alcuni casi fragili. Monselice potrebbe essere rilanciata all’interno del grande progetto delle Città Murate venete, insieme a Cittadella, Castelfranco, Montagnana, Este, Marostica, Feltre. Ma l’ascensore di Monselice, opera incompiuta, rimane un fallimento che danneggia il turismo veneto – prosegue il padovano Luciano Sandonà, consigliere regionale di Lega – LV -. E visto che ormai si è scavato è giusto decidere se i lavori vadano terminati e adottare strategie e strumenti per rilanciare il Colle della Rocca e Monselice” conclude il consigliere regionale di Lega – LV, Luciano Sandonà.