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Bet (Lega-LV): «Impianto fotovoltaico a Mogliano approvato per la vecchia normativa. La nostra nuova legge va a tutelare proprio le aree agricole e di pregio»
Pubblicato il 26 Ottobre 2023

Venezia, 26 ottobre 2023 – «Ai comitati che, in merito al parere favorevole della commissione VIA  all’impianto fotovoltaico della Sicet a Mogliano, accusano il presidente Zaia e le sue leggi di tutelare il paesaggio solo a parole, ricordo un semplice ma banale particolare: la legge 17 del 19 luglio 2022, che disciplina l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici a terra, non può avere valore retroattivo. Ciò significa che un progetto presentato in maniera completa prima dell’entrata in vigore di questa legge, come appunto quello Sicet, deve necessariamente essere valutato in base alla normativa precedente. Una normativa che non aveva tutte quelle forme di tutela delle aree agricole di pregio invece introdotte dalla nuova legge». A specificarlo, rispondendo agli articoli odierni sulla stampa locale, è Roberto Bet, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, che della legge 17/2022 è stato relatore in aula.

«Nella nostra legge, la prima di questo tipo in Italia a non essere stata impugnata dal Governo alla Corte costituzionale, siamo stati obbligati a introdurre una norma transitoria che andava a gestire quelle istanze depositate prima dell’entrata in vigore. La nostra nuova normativa, invece, va a tutelare maggiormente aree proprio come quella di Mogliano: ricordiamo che la legge prevede l’individuazione di aree di presuntiva non idoneità, ovvero aree in cui c’è una elevata probabilità di esito negativo delle autorizzazioni, come le aree agricole di pregio, le zone UNESCO, le aree di coltivazione di prodotti di eccellenza. Altro aspetto essenziale, ricordiamo, è la tutela dell’attività agricola. E per far questo, abbiamo inserito il concetto dell’asservimento: ciò significa che in queste aree l’agricoltura deve essere prevalente, rispettando una precisa proporzione. Altro aspetto che i comitati dovrebbero tener presente – continua Bet – è che la nostra legge sulla base della normativa europea, indica delle aree in cui preferibilmente vanno installati i vari impianti, come le aree industriali, i parcheggi, i tetti dei capannoni, o aree già compromesse urbanisticamente. Via via, poi, si indicano altre aree, fino ad arrivare, in ultima istanza, alle aree non idonee ossia le aree agricole di pregio, quelle caratterizzate da paesaggi agrari identitari ed ecosistemi rurali complessi, di produzione di DOP e IGP, o beni individuati dall’UNESCO. Lo scopo dell’amministrazione regionale, con questa legge, è stata proprio proteggere il nostro paesaggio e la nostra identità, raggiungendo al contempo l’obiettivo di produrre energia da fonti rinnovabili».