Venezia, 17 gennaio 2023 – «Trasmettere alle giovani generazioni la cultura del modello alimentare veneto, con prodotti di qualità del territorio, e promuovere i prodotti agroalimentari a chilometro zero anche nell’ambito dei distretti del cibo. È questo lo scopo di due emendamenti, da me proposti, alla legge regionale di aggiornamento per la promozione dei prodotti a chilometro zero, di cui la collega Milena Cecchetto è stata relatrice in aula». A darne notizia è il consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta Roberto Bet.
«Il primo dei due emendamenti ha come obiettivo il coinvolgimento delle scuole – spiega il consigliere, e propone di stipulare accordi o protocolli con l’ufficio scolastico regionale per mantenere viva una cultura dell’alimentazione nostrana, fatta anche di un particolare lessico che viene utilizzato per definire piatti e pietanze e che fa parte della cultura veneta, oltre che l educazione alla stagionalità dei prodotti agricoli. Azioni come queste sono particolarmente importanti in un momento in cui l’Europa parla di cibo sintetico o di alimenti a base di insetti. Il Consiglio regionale, invece, preferisce puntare su una legge che promuove le tipicità alimentari di altissima qualità e che permette anche di tutelare l’ambiente, riducendo l’emissione di gas climalteranti grazie alla filiera corta».
«Il secondo emendamento – continua il consigliere – è finalizzato alla promozione dei prodotti del settore agricolo a km 0 anche nell’ambito dei distretti del cibo. Ricordo che in Veneto dal 2021 sono stati istituiti 5 distretti del cibo che hanno lo scopo promuovere un paniere di prodotti con azioni coordinate tra produttori, filiera della ristorazione e attività turistica. In particolare nella Marca Trevigiana è attivo un distretto del cibo che raccoglie ben 175 soci tra aziende agricole, imprenditori della distribuzione, ristoratori, associazioni e amministrazioni comunali e che promuove un insieme di oltre 70 prodotti tipici e locali, fatti anche di pietanze della nostra tradizione, con un valore aggiunto su food e wine di 1,8 miliardi. L’adesione al distretto permette non solo di avviare politiche di promozione delle eccellenze coordinate, e quindi più efficaci, ma anche di accedere a una serie di finanziamenti per la trasformazione di prodotti agricoli e per la commercializzazione di prodotti agricoli e alimentari. Una rete di eccellenza, quindi, che può dare ancora più risalto ai nostri prodotti e al duro lavoro di chi porta avanti un lavoro fatto di fatica, sacrifici e tradizioni».