Venezia, 6 aprile 2022 – «Parole sconcertanti e offensive quelle arrivate dal presidente della Regione Campania De Luca. Prima di andare ad attaccare la sanità veneta, il governatore campano dovrebbe fare un esame di coscienza e analizzare a mente fredda quella che è la situazione della sua sanità. Hanno i conti in ordine? I loro ospedali sono attrattivi? Sinceramente, guardando i numeri, non penso. A questo punto, mi viene da pensare che ha la coda di paglia e che ha bisogno di trovare giustificazioni là dove giustificazioni non possono essercene». Sonia Brescacin, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta e presidente della Quinta commissione Sanità, risponde così alle parole del presidente della Regione Campania pubblicate oggi sui quotidiani.
«Non siamo noi a voler difendere a spada tratta la nostra sanità. I nostri medici, i nostri operatori, i nostri ospedali non hanno bisogno di un avvocato d’ufficio. Basta andare un po’ indietro con la memoria fino a qualche anno fa, alla situazione pre-pandemia, citare i dati, quelli non possono mentire. E i dati ci dicono, appunto, che, per esempio, nel 2017 la Regione del Veneto aveva una compartecipazione al gettito dell’Iva pari a 692 milioni, là dove la Campania ha un segno negativo di -3.072 milioni di euro. E se il Veneto, nello stesso anno, concorreva alla solidarietà interregionale con 141 euro pro capite, mentre la Campania è debitore di 526 euro per abitante. Ricordo poi al governatore che tra il 2010 e il 2019, poi, il Veneto ha “accumulato” un avanzo pari a 233 milioni di euro, come ben si vede dal risultato di esercizio sanitario, là dove la Campania ha un disavanzo di 553 milioni di euro. Ma, del resto, sono gli stessi pazienti a incoronare la sanità veneta, scegliendola ogni giorno. Nel 2018, per esempio, sono stati effettuati oltre 40mila ricoveri di pazienti provenienti da altre regioni, il che ha portato il saldo ricoveri tra mobilità attiva e passiva dei pazienti a un -10.415, contro un saldo ricoveri campano paro a un +38.879. La Campania è l’ultima regione per saldo di ricoveri e mobilità passiva, nessun’altra ha così tanti cittadini che scelgono altre sanità. Ma, del resto, la qualità della sanità veneta è riconosciuta in continuazione a livello nazionale, se da tanti anni a questa parte il Veneto risulta tra le 5 regioni benchmark per il riparto del Fondo sanitario 2022 scelte dal ministero della Salute. E l’ultima valutazione è stata fatta poco più di un mese fa, a inizio marzo. A conti fatti, quindi, prima di criticare la sanità veneta, De Luca dovrebbe guardare quella di casa propria. Ma lo avverto, quello che troverà potrebbe non piacergli».