Venezia, 6 ottobre 2022 – «La presenza di medici obiettori di coscienza nelle ULSS non può essere criterio di valutazione della performance dei dirigenti. E non perché la Regione del Veneto non ritenga il tema importante, ma semplicemente perché non è questa la sede per affrontare il tema. C’è una legge statale, la 194, che delinea l’interruzione di gravidanza. Stiamo parlando di una prestazione sanitaria che rientra nei LEA, i Livelli essenziali di assistenza, e che quindi è già normata da una precisa legislazione di riferimento. Inserirla nella valutazione dei dirigenti ULSS non è solo fuori luogo, è sbagliato dal punto di vista della legge». Sonia Brescacin (Intergruppo Lega-Liga Veneta), presidente della Quinta commissione consiliare, risponde così alla consigliera di minoranza Baldin al termine della seduta di commissione.
«Avevamo discusso questa, come tutte le altre proposte di maggioranza e minoranza, la scorsa settimana, nel corso di una riunione – continua Brescacin -. E già la scorsa settimana avevamo valutato la possibilità di inserire anche questo aspetto nei criteri di valutazione. Come già detto giorni fa, non è questa la sede opportuna per affrontare un tema così delicato. La Commissione ha obiettivi di programmazione, non di gestione. E infatti le altre forze di minoranza hanno perfettamente compreso la questione, al punto che anche loro hanno convenuto nella non fattibilità della richiesta e hanno votato a favore dei nostri criteri».