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Cavinato (Lega – LV): “Rapidità d’intervento è la parola d’ordine negli interventi: 22 nuove zone inserite nel Piano Regionale Antincendi Boschivi”
Pubblicato il 8 Febbraio 2022

Venezia, 8 febbraio 2022 – “L’aggiornamento del Piano regionale Antincendi boschivi è un’azione e attenzione fondamentale per il nostro territorio. Un tema, quella della salvaguardia ambientale, che ho particolarmente a cuore e sul quale lavoro da quando ero assessore alla Protezione Civile nel mio Comune, Vigodarzere. Rapidità d’intervento è la parola d’ordine: l’aula ha approvato questo importante aggiornamento con cui è stata recepita la direttiva statale in materia di antincendio boschivo, è prevista la formazione dei DOS (funzionari dei Servizi Forestali Regionali); si fissano le procedure operative di intervento, e vengono ampliate le aree interessate dal piano”.

Così la consigliera regionale Elisa Cavinato, dell’Intergruppo Lega – Liga Veneto, relatrice della proposta di deliberazione amministrativa n.37 per l’aggiornamento del Piano regionale Antincendi Boschivi.

“Uno dei presupposti per pianificare con efficacia gli interventi AIB – ha spiegato la relatrice – è rappresentato da un’approfondita analisi delle condizioni che caratterizzano il rischio di insorgenza e propagazione degli incendi boschivi. Lo sviluppo della vegetazione nella nostra regione dalla fine degli anni novanta ad oggi, unito ai cambiamenti nella fruizione antropica del territorio e, in particolare, all’abbandono di molte attività agricole in zone montane, hanno reso necessario l’aggiornamento sulla valutazione del rischio incendi in Veneto”.

“Le nuove aree interessate dal Piano sono 22 – ha spiegato Cavinato – così suddivise: 2 a Treviso (Montebelluna, Cessalto) 2 a Verona (Lazise, Montefortino D’Alpone), 10 a Vicenza (Albettone, Carrè, Chiuppano, Gambellara, Malo, Montebello Vicentino, Montorso Vicentino, Mussolente, Zermeghedo e Zugliano), 3 a Padova (Abano Terme, Cervarese Santa Croce, Este), 2 a Rovigo (Porto Tolle, Ariano Polesine) e 3 a Venezia (Cavallino Treporti, Portogruaro, San Stino di Livenza). Le motivazioni per cui sono stati inseriti questi Comuni – spiega la consigliera – sono le caratteristiche dei territori che denotano aspetti di particolare attenzione per la loro tutela, come le aree a parco, boschi, e l’omogeneità delle caratteristiche relative ai territori circostanti che erano già inseriti nel precedente piano in vigore (AIB)”.

“Il fenomeno degli incendi boschivi – ha aggiunto la consigliera – così come altri eventi legati al clima e all’ambiente naturale, si è manifestato negli ultimi decenni con gravità crescente in numerose parti del mondo. Per quanto riguarda il Veneto tengo a ricordare che nell’autunno 2018, a causa del forte vento e delle anomalie climatiche, si è verificato in provincia di Belluno un incendio boschivo che per superficie percorsa, pari a 632 ettari, è stato il secondo evento di tale portata nell’arco di 30 anni. L’organizzazione operativa antincendio deve essere caratterizzata da rapidità di reazione, flessibilità e persistenza nello sforzo continuato. Il fenomeno degli incendi boschivi presenta una ciclicità con picchi che, alle nostre latitudini, si susseguono mediamente ogni 4-5 anni e può essere affrontato solo mediante una specifica organizzazione e con le necessarie dotazioni in termini di personale, attrezzature e mezzi, sia terrestri che aerei. Proprio i velivoli negli ultimi anni hanno fatto una grande differenza, permettendo di raggiungere e spegnere gli incendi nei boschi con maggiore tempestività”.