Venezia, 28 giugno 2022 – Via libera in Consiglio Regionale alla relazione sull’attività del Garante dei diritti umani: nella seduta di oggi, martedì 28 giugno, l’approvazione dell’aula dopo che ad illustrare il documento relativo al 2021 è intervenuta Laura Cestari (Lega-LV). “La Regione Veneto – così la consigliera a fine lavori – si conferma all’avanguardia anche in questa direzione, e rinnova il suo impegno e nella tutela dei diritti dei minori e detenuti oltre alla collaborazione sulla figura del difensore civico”.
Definita dall’articolo 63 dello Statuto del Veneto, attuato con legge regionale 37/2013 che ha riunito in un’unica figura (ad oggi lo stesso accorpamento è stato operato solo da Marche, Molise e Valle D’Aosta) le funzioni del cosiddetto “difensore civico”, del “garante per l’infanzia e l’adolescenza” e del “garante dei diritti delle persone private della libertà personale”, questa figura prevede “l’autonomia quale autorità indipendente, non soggetta a controlli gerarchici e a vincoli funzionali, eletta dal Consiglio Regionale (dove ha sede, ndr) per la durata di tre anni”: tra le sue prerogative, anche la difesa civica (articolo 11 e 12), la promozione, protezione e pubblica tutela dei minori di età (articolo 13) e la garanzia dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale (articolo 14).
La fotografia al 31 dicembre racconta di 680 tutori attivi in tutto il territorio regionale, con 457 richieste di indicazione di volontario da parte di tribunali ordinari e tribunali per minorenni e, dato interessante, un sensibile aumento di richieste rispetto al 2020. Come noto, il Garante – dal luglio del 2021 si è insediato Mario Caramel – si occupa anche di ascolto istituzionale nei confronti dei servizi socio-sanitario e scolastico: nello scorso anno sono pervenute all’ufficio regionale ben 190 richieste che hanno coinvolto 169 minori presentate riguardano nella maggioranza dei casi da adolescenti (40%) mentre sono prevalentemente i servizi sociali dei Comuni (24%), i genitori (22%) e le ULSS (20%) a rivolgersi al Garante; 66, invece, i fascicoli aperti in 8 diverse strutture tra case circondariali e di reclusione del territorio.
Laura Cestari, che già nel 2021 aveva illustrato l’attività triennale del Garante, conferma la sua attenzione e sensibilità sulla questione delle carceri: a tal proposito, la scorsa estate aveva fatto visita alla casa circondariale di Rovigo intervenendo in seguito dopo aver raccolto un appello dei veristici regionali del sindacato di polizia penitenziaria sui rischi potenziali connessi al Covid-19 per personale e detenuti.