Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
PROGRAMMA POLITICO
Torna alle news
Cinghiali, Maino (Lega – LV): “Ancora un grave incidente stradale sulle strade vicentine causato da cinghiali. E’ necessario un maggior contenimento di questa specie animale”
Pubblicato il 9 Febbraio 2023

Venezia, 9 febbraio 2023 – “La situazione del sovraffollamento dei cinghiali, presenti anche sul nostro territorio vicentino, in particolare nelle zone collinari dei Berici, è diventata ormai insostenibile. L’ultimo drammatico incidente, che ha visto coinvolta ieri mattina, lungo la provinciale 89 che collega Trissino ad Arzignano, una coppia di lavoratori, alla quale va tutta la mia solidarietà (in particolar modo alla donna di 53 anni che versa in condizioni critiche) solleva nuovamente di prepotenza il problema cinghiali in Veneto e nel vicentino in particolare”. Così commenta il grave incidente stradale causato da cinghiali che ha coinvolto dei dipendenti di un’azienda che si stavano recando al lavoro, il consigliere regionale di Lega – LV, la vicentina Silvia Maino. “Anche nel 2022 si sono registrati numerosi incidenti stradali nel vicentino provocati dal problema del numero in continuo aumento dei cinghiali. Rimane anche annoso il problema della carenza di organico della polizia provinciale sul territorio che ha competenze in materia faunistica e che con difficoltà ha il controllo delle aree collinari. Basti pensare che le ultime assunzioni nella polizia provinciale risalgono al 2002 quando vi erano in pianta organica 56 persone, mentre oggi ve ne sono soltanto 15 di cui solo 12 in servizio esterno e quindi non in grado di coprire il controllo di territori boschivi così vasti. La Regione a tal proposito ha anche allocato nuovi fondi per l’assunzione di personale nella polizia provinciale per meglio controllare i territori”. Continua ancora il consigliere regionale di Lega – LV, Silvia Maino. “Nei colli Berici funziona l’attività di controllo delle specie che sono comunque in enorme espansione ma tuttavia la Regione del Veneto ha da anni in funzione dei piani di controllo che sono attuati dalle vigilanze venatorie e dai cacciatori abilitati al controllo del cinghiale, anche se le situazioni, nelle aree collinari, diventano sempre più difficili da gestire, nonostante i piani di piani di prelievo che, con la modifica alla Legge nazionale 157, si possono estendere anche nelle aree urbane”