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Commercio itinerante, Cavinato (Lega – LV) “Un progetto di legge per aiutare le attività commerciali itineranti e agevolare il lavoro degli uffici”
Pubblicato il 29 Dicembre 2022

Venezia, 29 dicembre 2022 – “Modifiche alla legge regionale 6 aprile 2001, n. 10 “Nuove norme in materia di commercio su aree pubbliche”.”
Si intitola così il progetto di legge depositato dalla consigliera regionale Elisa Cavinato, dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta.
“Con questa proposta legislativa si vuol dare la possibilità di avvalersi dell’istituto della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per l’avvio del commercio in forma itinerante su aree pubbliche. Parliamo di quelle attività commerciali in movimento, per le quali non è prevista l’assegnazione di posteggio. Il momento storico è particolarmente difficile per chi vuole intraprendere questo tipo di attività, pensiamo solo all’aumento dei costi, a quello del carburante e delle materie prime”.

“La SCIA – prosegue Cavinato – previsto dall’articolo n.19 della legge 241/1990, permette di snellire il procedimento amministrativo, una semplificazione sia per chi la presenta sia per gli uffici che la ricevono. Questo, però, non significa certo un minor controllo sulle nuove attività commerciali itineranti che potranno lavorare nel Comune in cui è stata presentata la Segnalazione. All’amministrazione comunale spetta infatti l’onere di svolgere tutti i controlli necessari entro le tempistiche previste dalla legge. Inoltre, nella mia proposta legislativa è previsto che assieme alla SCIA venga inviata la Comunicazione Unica, affinché siano soddisfatti tutti gli oneri necessari all’avviamento dell’impresa attraverso un solo polo telematico”.
“E’ una proposta legislativa – commenta la consigliera – che si allinea a quanto già avviene nelle regioni della Toscana e della Puglia, e nella provincia autonoma di Bolzano. La nostra intenzione è permettere a chi vuole intraprendere questo tipo di attività di poter iniziare subito a lavorare, alleggerendo il carico di lavoro negli uffici comunali che dovranno comunque garantire l’adeguato controllo sulle nuove attività”.