Venezia, 15 luglio 2024 – “Ognuno di noi è affranto e dispiaciuto per l’ennesimo suicidio in un carcere del Veneto. Il primo pensiero non può che essere rivolto alla famiglia e ai cari di chi è mancato in modo così tragico. Non si può però ascoltare chi oggi utilizza questi tragici fatti per fare polemiche inutili. Penso ai rappresentanti della sinistra che dimenticano, a quanto pare, di aver governato a lungo questo Paese” con queste parole il consigliere regionale della Lega – Liga Veneta Silvia Maino replica alle dichiarazioni odierne di tre consiglieri delle opposizioni, Erika Baldin del M5Stelle e Jonatan Montanariello e Francesca Zottis del Partito Democratico.
“In Italia si contano 196 istituti carcerari: pare però che solo ora la sinistra si accorga che servono riforme importanti e profonde. Anche la polizia penitenziaria e’ da tempo, e non certo da oggi, vittima di innumerevoli aggressioni, violenze e riduzioni di organico. Una riduzione di organico che poi esacerba pericolose tensioni in luoghi già molto complessi come le carceri appunto, dove oggi si contano oltre 61.400 detenuti. Ma, certo, non possiamo pensare di impiegare le nostre forze dell’ordine in compiti di assistenza psicologica o altre mansioni. Le 34.000 unità, ad oggi, della polizia penitenziaria stanno già facendo del loro meglio.
Le numerose rivolte nelle carceri che causano feriti e danni ingenti alle strutture sono però evidenti. Tanto che questo Governo si sta impegnando a fondo, dopo tanta inerzia, con importanti investimenti su dotazioni e personale carcerario.
Oggi, pertanto, non servono polemiche strumentali come quelle che provengono da alcuni colleghi del Consiglio, ma analisi profonde e lavoro con istituzioni e soggetti altamente competenti.
La Regione Veneto sta facendo molto su questo punto, tanto che lo scorso mese di maggio e’ stata rinnovata la collaborazione tra il nostro ente e il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria.
Un protocollo d’intesa importante volto a proseguire le attività finalizzate a rafforzare i percorsi di inclusione per i detenuti. Questa collaborazione sta funzionando ed è giusto fare un plauso per questa attività così importante. Il monitoraggio dell’accordo sta evidenziando risultati positivi e favorevoli: parliamo di azioni concrete come l’avvio di un servizio di Centro per l’Impiego (CPI), all’interno dei nove istituti penitenziari regionali e che ha permesso a 580 detenuti di partecipare alle politiche attive del lavoro, anche con i percorsi GOL, a seguito della valutazione delle loro competenze. Il possibile incremento di tali azioni, visto anche l’ottimo riscontro avuto finora, con nuovi progetti ed attività al fine di migliorare la inclusione, potrebbe essere in questo senso uno spunto costruttivo per fare ancora meglio di quanto non si faccia già oggi” conclude Maino.