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Dolfin: “L’acqua grossa per le mucillagini appesantisce le reti da pesca e può complicare la vita ai pescatori. E in futuro anche ai turisti. Discutiamone nei tavoli regionali competenti, per trovare possibili contromisure”
Pubblicato il 27 Giugno 2024

Venezia, 27 giugno 2024 – “Le mucillagini in Adriatico, e nella laguna veneta, rischiano di diventare un nuovo, pressante problema per i pescatori. Se per i biologi marini sono sintomo di salute dell’ecosistema, la loro proliferazione rende le acque melmose, se non addirittura gelatinose all’interno della laguna stessa. È il cosiddetto fenomeno ’dell’acqua grossa’, che si ripete ciclicamente ma diventa particolarmente annoso per gli effetti del riscaldamento climatico. Il che rende molto più difficile e accidentato l’impiego delle reti da pesca. Specie per le realtà più piccole del comparto, che utilizzano ancora le reti a mano e non quelle meccanizzate” sono le preoccupazioni espresse dal consigliere della Lega – Liga Veneta Marco Dolfin sullo stato dell’arte.
“Occorre pertanto un confronto serio e serrato, visti i danni che può arrecare a un settore già da tempo in difficoltà come la pesca. E non solo, se pensiamo all’enogastronomia immediatamente collegata alla pesca. Per non parlare delle ricadute negative sul turismo balneare, nel caso le acque gelatinose arrivino fino alla battigia; i disagi causati nei decenni scorsi dalle mucillagini a riva, come pure dalle meduse, sono un precedente allarmante. Se poi aggiungiamo la recente invasione di specie aliene come il granchio blu, il quadro si fa ancora più fosco. Pertanto, è doveroso discuterne nelle opportune sedi: dal Tavolo dell’Alto Adriatico alle commissioni consultive preposte, in cui le Regioni che si affacciano sull’Adriatico (Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna) possono studiare possibili contromisure da porre successivamente all’attenzione del Governo e del Ministero competente. Se la situazione dell’acqua grossa si prolungasse, si potrebbe anticipare il “fermo pesca” di almeno un mese: in questo modo, si favorirebbe la riproduzione dei pesci e, al tempo stesso, un possibile cambiamento delle condizioni ambientali”.