Venezia, 9 settembre 2024 – “Valorizzare le zone a tutela biologica e sostenere le imprese e le attività produttive del comparto pesca. Sono questi i due audaci obiettivi che si pone il mio progetto di legge, n.220, appena votato in Consiglio regionale. Una proposta legislativa a cui tengo molto e sulla quale abbiamo lavorato a lungo, di fondamentale importanza per la nostra zona costiera veneta e per le nostre imprese del comparto pesca ed acquacoltura”.
Queste le parole del consigliere dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, Marco Dolfin, Capo Dipartimento Pesca per il partito in Veneto, a seguito dell’approvazione del pdl n.220: Modifica alla legge regionale 12 luglio 2007, n.15 “Interventi per la tutela, la promozione e lo sviluppo della zona costiera del Veneto e per la creazione di zone di tutela biologica marina”.
“Con questa proposta legislativa andiamo a modificare, ad aggiornare, la legge regionale n.15 istituita nel 2007 “Interventi per la tutela, la promozione e lo sviluppo della zona costiera del Veneto”. Una legge lungimirante per gli anni in cui fu approvata, ma che oggi va aggiornata visto che lo scenario è mutato: pensiamo, ad esempio, allo sviluppo industriale del Paese, all’inquinamento e ai cambiamenti climatici. Fattori che oggi ci impongono di adeguare gli strumenti normativi in vigore. L’obiettivo della legge, infatti, è la promozione delle zone di tutela biologica, l’accrescimento delle specie ittiche, la salvaguardia del ciclo biologico marino, con sostegno alle imprese della pesca. E sono proprio le aziende che vivono di pesca e di acquacoltura a subire per prime le conseguenze di un ambiente marino non valorizzato o protetto, dato che le loro attività sono inscindibilmente legate alle risorse e alla ricchezza ecologica dell’habitat naturale. Il sostegno alle imprese e all’attività produttiva del comparto pesca passa anche per la diversificazione e per la riconversione delle imprese del settore: dobbiamo fornire loro il massimo supporto in questo periodo già molto critico per la pesca, a cui si aggiungono i grandi cambiamenti nelle politiche comunitarie propense all’aumento delle zone protette.
Questa nuova legge, con i suoi dieci articoli, risponde quindi alle esigenze in campo ambientale, affrontando le nuove sfide globali. Tra tutti i nuovi interventi, si va a sostituire il ruolo della consulta del mare con quello della commissione per la pesca professionale ed acquacoltura, di cui al D.lgs. 154/2004. Tra i protagonisti di questo aggiornamento normativo, anche l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV), le Università e gli Enti di ricerca pubblici, quali soggetti promotori di studi scientifici per l’elaborazione del programma di interventi.
Come dicevo, è necessario supportare la diversificazione delle imprese che vivono di questo comparto: pensiamo ad esempio a quelle che oggi lavorano di pesca turismo, anche come possibile attività destinataria di finanziamenti e contributi. Questa legge – conclude il Capo dipartimento Pesca – è il risultato di un grande lavoro per rispondere alle esigenze di sempre maggior tutela dell’ambiente marino, con aiuti che permettano la sopravvivenza delle nostre imprese venete”.