“Ancora una volta i nostri “pescatori Italiani” sono vittime di attacchi gratuiti da parte di imbarcazioni straniere in acque internazionali. Prima il peschereccio “Aliseo” colpito dagli spari di una motovedetta libica, ieri è stato il turno del peschereccio “Giancalone”, oggetto di uno speronamento a regola d’arte oltre che di lanci di pietre e fumogeni da imbarcazioni turche”.
Così interviene sulla questione il consigliere regionale Marco Dolfin (Liga Veneta per Salvini pemier), recentemente nominato Capo dipartimento Pesca per il partito in Veneto.
“Sembra di essere ritornati indietro nel tempo – prosegue Dolfin – quando nei mari vigeva solo la legge del più forte e combattevano flotte di pirati, bucanieri e corsari con il Mediterraneo teatro di scontri e battaglie. E’ ormai evidente che occorrono maggiori tutele verso chi lavora in mare, assicurando giocoforza la sicurezza e l’incolumità personale”. “Per questo siamo a chiedere un maggior impegno da parte del Governo italiano – prosegue il consigliere – e soprattutto dalla Comunità Europea, per accendere i riflettori e rendere protagonista questo importante comparto produttivo, la pesca, nei tavoli diplomatici internazionali. Non vi sono scuse – conclude Dolfin – bisogna attivare al più presto delle misure di tutela: gli episodi che stanno accadendo ai danni degli italiani in mare, sempre più frequenti, dimostrano tensioni che non possono essere sottovalutate e sulle quali non possiamo abbassare la guardia”.