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Finco (LV): «Oncologia al Santorso: indispensabile potenziare l’organico di una struttura di eccellenza. Lo IOV può fare molto per aiutare gli ospedali più periferici»
Pubblicato il 9 Luglio 2021

Venezia, 9 luglio 2021 – «Il reparto di oncologia dell’ospedale di Santorso necessita quanto prima di nuovi medici da inserire nell’organico. Proprio per questo ho sollecitato il direttore generale Bramezza a interfacciassi con lo IOV per dare il prima possibile una risposta concreta a questo importantissimo reparto dell’ospedale dell’Alto Vicentino, in particolare dopo il grande impegno profuso nella lotta alla pandemia». A dirlo è Nicola Finco (Liga Veneta per Salvini premier), vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto.

«I reparti di Oncologia del territorio devono essere rafforzati, sono un punto di riferimento per migliaia di pazienti oltre che ad essere strutture nodali per tutta la sanità della zona: da una parte nei confronti di soggetti territoriali che seguono il malato come medici di base, distretti sanitari, terapie domiciliari, e dall’altra, se si presentano necessità particolari, come punto di collegamento con strutture di livello superiore. Ben vengano il potenziamento e la valorizzazione dello IOV di Padova e Castelfranco, ma ricordiamoci che oggi è fondamentale mantenere in equilibrio la rete oncologica territoriale, per agevolare pazienti e familiari e per sostenere l’enorme carico di lavoro di questi delicatissimi reparti. Consideriamo che la sola Ulss Pedemontana nel corso del 2020, con i reparti di oncologia di Bassano e Santorso, ha eseguito più di 12.000 controlli e oltre 7.000 trattamenti, gestendo più di 2500 pazienti. Numeri impressionanti che confermano l’ottima tenuta della sanità veneta anche in un momento di particolare pressione come quello della pandemia. Il Covid, infatti, non ha impedito ai nostri medici di portare avanti interventi eccezionali, salvando molte vite. Tutta la sanità è in sofferenza per la carenza di organico, ma sono convinto che lo IOV possa fare molto per aiutare gli ospedali di periferia, soprattutto delle aree più svantaggiate da cui magari raggiungere Padova o Castelfranco risulta più difficile. Da parte mia – assicura Finco – non mancherà l’impegno per contribuire a trovare una soluzione non solo per quanto riguarda Oncologia, ma per tutte le esigenze dell’ospedale dell’Alto Vicentino, facendo da collegamento tra il territorio e la Regione del Veneto».