Venezia, 13 maggio 2021 – «Martedì, nel corso della seduta del Consiglio regionale, è stata approvata una nostra mozione nella quale chiedevamo al Governo di farsi carico dei costi dell’operazione di disinnesco per il bomba day di Vicenza dello scorso 2 maggio. Nella mozione abbiamo indicato la cifra preventivata dal Comune di Vicenza per il peggiore dei casi, 500mila euro. Fortunatamente dall’amministrazione comunale sono stati spesi “solo” 60mila euro. Ciò non toglie, però, che per la nostra città si sia trattato di costi estremamente onerosi. Eppure il Governo ha respinto la richiesta della città e di fatto, ha risposto alla città di Vicenza di arrangiarsi. Inconcepibile». A dirlo sono Silvia Maino e Stefano Giacomin, consiglieri regionali del Gruppo Zaia Presidente.
«Quello che non si è valutato, inoltre, è che ad essere stati coinvolti da quell’operazione sono state anche le aziende di distribuzione di luce, acqua, gas, che hanno dovuto sospendere l’erogazione e poi riattivare gli allacci, ma anche Trenitalia e RFI che hanno dovuto cancellare treni e organizzarsi con corse di bus sostitutivi. Una spesa enorme che queste imprese dovranno affrontare da sole. Assurdo davvero, quindi, che il Governo non abbia ritenuto di dover rifondere gli enti coinvolti. Abbiamo pertanto ritenuto opportuno coinvolgere i parlamentari della Lega vicentini per una definizione della problematica anche nelle opportune sedi romane».