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Matrimoni e cerimonie – Cestari (LV): «Il Governo aumenti i sostegni e aiuti questo settore economico così importante per favorire la ripresa del mondo del wedding»
Pubblicato il 9 Marzo 2021

Venezia, 9 marzo 2021 – «Troppe volte, quando si parla genericamente del settore matrimoni e cerimonie, si utilizzano termini superficiali, come se si stesse parlando di un mondo frivolo e di poca importanza. In realtà si tratta di un comparto che, in Veneto, ricopre una percentuale considerevole del Pil regionale e attorno a cui ruotano commercio al dettaglio di abbigliamento, fiori, oggettistica e bomboniere, ma anche acconciatori e trattamenti estetici, fotografi, servizi di ristorazione e catering e agenzie di viaggio e turismo. La Regione del Veneto ha inserito queste attività nel bando da oltre 18 milioni di euro di ristori, la cui gestione è affidata a Unioncamere. Dal Governo però fino ad ora sono stati ancora troppo pochi i ristori introdotti. Insieme alla collega Simona Bisaglia (ZP), ho presentato una mozione per chiedere alla Giunta regionale del Veneto di farsi portavoce presso il Governo affinché estenda la platea dei beneficiari dei ristori ed estenda la portata delle misure di sostegno». Ad annunciarlo è Laura Cestari, consigliere regionale del Gruppo Liga Veneta per Salvini premier.

«Per assurdo fino ad ora gli organizzatori di eventi e cerimonie, tra cui i wedding planner, sono stati completamente esclusi dai ristori nazionali. Il loro codice Ateco infatti non figurava nell’elenco dei fortunati ammessi al sostegno economico. Molti rappresentanti del settore mi hanno contattato per far presente la loro situazione. Teniamo conto, infatti, che stando ai dati Istat nei primi 10 mesi del 2020 il 50,3% dei matrimoni sono stati annullati, con una grave perdita per tutto il settore. Questo significa che molte attività che avevano già organizzato il lavoro in vista di un evento, come le boutique di abiti da sposa che avevano già messo le sarte al lavoro, sono rimaste senza entrate per quasi un anno. Con l’avvicinarsi di una nuova stagione di matrimoni, questo settore ha bisogno di tutto il sostegno possibile. Il Governo faccia la sua parte».