Venezia, 29 gennaio 2021 – «La strategia adottata dal Governo a proposito del Recovery Fund è una offesa ad una della aree più produttive d’Europa. Più approfondiamo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e più aumentano i dubbi su quanto deciso da quel che fu del Governo. Pur volendo lasciar perdere il fatto che le Regioni non sono state coinvolte in questo piano, sebbene dovrebbero essere le prime interessate in quanto destinatarie dei fondi, è tutto l’impianto metodologico del dispositivo che non regge. Il PNRR, ha deciso di concentrare il 67,4% degli interventi al Sud. Uno sbilanciamento di risorse inqualificabile, ingiusto e offensivo nei confronti dei nostri imprenditori. Ci avevano detto che il Piano era nazionale, ma da quello che leggo, è tagliato e cucito su misura solo di qualcuno». Alberto Villanova, Presidente Intergruppo Zaia Presidente – LigaVeneta per Salvini Premier in Consiglio regionale del Veneto, commenta così le anticipazioni sul Piano nazionale di Ripresa e Resilienza approvato poche settimane fa dal Consiglio dei Ministri.
«Solo per fare qualche esempio circa la sperequazione territoriale del PNRR:
- il 60% dei 500 milioni di euro destinati ai fondi di garanzia PMI sono riservati al Mezzogiorno (300 milioni);
- il 73% dei 1.500 milioni di euro del Fondo nuove competenze e altre politiche attive del lavoro sono riservati al sud (1.100 milioni);
- il 60% degli Interventi per la sostenibilità dei processi produttivi e l’economia circolare sono destinati al Mezzogiorno (180 su 300 milioni)
Uno squilibrio che non solo non rispetta un’equa ripartizione dei fondi, ma che va anche contro le modalità previste dall’Unione Europea. Una delle condizioni imposte da Bruxelles per la ripartizione, infatti, è anche quella della valutazione della capacità di spesa dei destinatari e della immediata cantierabilità dei progetti. Condizioni che il Veneto ha già dimostrato di saper rispettare, in passato, con un utilizzo adeguato dei fondi europei fin qui ricevuti. Due mesi fa la Regione del Veneto ha presentato un elenco di 155 progetti molto ambizioso e soprattutto molto concreto, attivabili nell’immediato. Progetti che potrebbero davvero imprimere una svolta nella nostra economia sferzata da una crisi senza precedenti. Spero che appena Conte, Renzi e Zingaretti avranno finito di litigare, ci sarà la decenza rivedere profondamente e velocemente questo Piano. Perché l’obiettivo del Piano di Ripresa dovrebbe essere nazionale, per tutto il Paese, non solo per qualcuno”- conclude Villanova.