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Rigo (LV): “Riaperture per chi ha i plateatici: un primo passo avanti, ma troppo corto”
Pubblicato il 20 Aprile 2021

Venezia, 20 aprile 2021 – “Ci appelliamo al ministro della Salute e a tutti i “chiusuristi” al governo perché accolgano del tutto la nostra linea, quella delle riaperture con buon senso e con tutte le misure di sicurezza. Chi già aveva lavorato meno degli altri l’estate scorsa per la mancanza di plateatico, ora rischia di non riaprire nemmeno”.

Così il vicepresidente del Gruppo Liga Veneta per Salvini premier in Consiglio regionale, Filippo Rigo, lancia un appello sulle riaperture dei pubblici esercizi dopo le anticipazioni del cronoprogramma per la ripartenza annunciato dal presidente del Consiglio: dal 26 aprile bar e ristoranti riaprono nelle zone gialle sia a pranzo che a cena, ma solo con tavoli all’aperto.

“Le riaperture all’aperto per i pubblici esercizi devono essere una soluzione assolutamente temporanea e di breve durata – prosegue Rigo – perchè disagevoli a livello organizzativo: pensiamo alle pizzerie che devono preparare l’impasto in base alle condizioni meteo o ai locali che devono rifornirsi a seconda di quanti clienti decideranno di sedersi fuori a seconda delle temperature”.
“Aver anticipato le riaperture dei locali previste a maggio è stato un piccolo passo avanti – aggiunge il vicecapogruppo – ma troppo corto: bar e ristoranti senza tavoli all’esterno quanto dovranno aspettare ancora? Circa un terzo dei commercianti dovrà attendere tempi migliori, ma non ce la fa più: va considerato che i pubblici esercizi senza plateatico erano già stati penalizzati in misura maggiore l’estate scorsa, per ovvie ragioni: da una parte il minor numero di posti a sedere rispetto a chi aveva tavolini all’aperto, dall’altra perché dopo mesi di paura per l’emergenza sanitaria la maggior parte dei clienti optava per pranzare all’aperto”.

Il consigliere regionale proviene dal mondo della ristorazione e conosce bene le difficoltà che la categoria sta attraversando in questo momento.
“Secondo i dati ufficiali delle associazioni di categoria – prosegue il consigliere – prima della crisi del Covid le imprese con attività di ristorazione in Veneto erano 26.751 con 5,7 miliardi di fatturato e 1,1 miliardi di euro di salari erogati. Quanto ai bar, nel 2018 erano circa 12.400. Una montagna di posti di lavoro – aggiunge – ma non tutti potranno riprendere: il 60% delle attività è dotata di plateatico o si sta attrezzando per il 26 aprile, e in questa direzione il mio plauso va all’impegno dell’Assessore al Commercio di Verona Nicolò Zavarise, che sta cercando di aiutare gli esercenti che fino ad oggi non avevano i plateatici, una soluzione non semplice e di equilibrio per l’esigenza di rispettare la viabilità”.