Venezia, 15 dicembre 2022 – «Un bilancio da oltre 17 miliardi di euro, per il 13esimo anno fermamente e orgogliosamente tax free, che descrive a tutto tondo le nuove esigenze della nostra regione e che ci permette di guardare al futuro con una rinnovata fiducia, grazie ai cospicui investimenti di questa amministrazione in alcuni settori, dalla sanità, che fa la parte del leone, alle infrastrutture e trasporti, passando per l’istruzione e la formazione e l’assistenza alle fasce più deboli della popolazione». Così Luciano Sandonà, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta e presidente della Prima commissione consiliare, commenta l’approvazione del Bilancio di previsione della Regione del Veneto, della Legge di stabilità e del collegato, alla chiusura della lunga maratona di sedute in Consiglio regionale del Veneto.
«Come abbiamo già detto – ricorda il presidente Sandonà -, parliamo di una partita di 17,306 miliardi, di cui oltre 9,7 saranno destinati al fondo sanitario regionale. Un’esigenza resa ancora più stringente visto lo strascico lasciato dall’emergenza pandemica. Scorrendo i numeri di questa legge finanziaria, troviamo un quadro di quelli che sono i principali temi di impegno per la nostra regione, con interventi a favore dell’impiantistica sportiva e le infrastrutture per i giochi di Milano-Cortina 2026, ma anche con un investimento da 300 milioni di euro per il nuovo ospedale di Padova. Tra gli altri settori più rilevanti per il bilancio di previsione 2023-2025 troviamo la riconferma di 33 milioni annui a favore delle scuole paritarie, indispensabili in una regione come la nostra in cui 4 bambini su 10 tra i 0 e i 6 anni frequentano una scuola non pubblica, ma anche la riconferma dello stanziamento di quasi 6,2 milioni per le borse di studio, di 10 milioni per il rafforzamento degli ESU e di 3 milioni per il buono scuola. Abbiamo poi 78 milioni nel triennio per il sistema della formazione professionale e 16,5 milioni annui per la prevenzione del rischio idrogeologico. Grande importanza alle infrastrutture, con 25,5 milioni tra 2023 e 2024 per la sicurezza stradale, 10,3 milioni nei prossimi due anni per l’adeguamento della rete viaria regionale, compreso il tanto necessario Terraglio Est, 10,3 milioni per il completamento della Treviso-Ostiglia, e oltre 15 milioni annui per gli oneri del trasporto pubblico locale su rotaia. Per il finanziamento dei livelli aggiuntivi di assistenza, tra cui le azioni a favore dei soggetti afflitti dalla sindrome di Sjogren e l’attivazione del corso di laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova presso l’ULSS 2, è previsto lo stanziamento di 14,2 milioni nel 2023. L’esame delle varie manovre nelle varie commissioni – continua Sandonà – ha prodotto un confronto costruttivo che ha permesso alla Giunta regionale di incrementare gli stanziamenti di competenza di oltre 9 milioni, tra cui i 2 milioni di euro per il diritto allo studio universitario che si sommano agli oltre 18 iniziali, o un milione in più rispetto ai 2.785.000 iniziali per la protezione civile. Cifre quindi molto importanti, nonostante abbiamo ancora deciso di non applicare, unica regione tra quelle a statuto ordinario, l’addizionale IRPEF, lasciando nelle tasche dei Veneti oltre un miliardo e 100 milioni di euro, e che rappresentano l’attenzione rivolta da questa amministrazione regionale nei confronti di molte necessità e che permetteranno al nostro Veneto di crescere e guardare con ottimismo al futuro».