Venezia, 24 settembre 2024 – “I conti della Regione Veneto confermano di essere in salute: abbiamo approvato in Consiglio regionale il bilancio consolidato, con un utile pari a 115.672.922,72 euro. Si manifesta un’altra volta la nostra gestione oculata delle risorse e delle società partecipate e controllate in generale. Il documento in questione rappresenta infatti la situazione economica, finanziaria e patrimoniale della Regione nel suo complesso. Questo, al netto delle difficoltà oggettive dovuta alla congiuntura internazionale, e in un’opera di razionalizzazione generale delle stesse società”. Sono le parole con cui il presidente della I Commissione consiliare, Luciano Sandonà della Lega-Liga Veneta, ha introdotto la delibera d’approvazione del bilancio consolidato, nella seduta di consiglio regionale di oggi.
“Nello specifico, abbiamo approvato un patrimonio netto consolidato di gruppo di 2.948.100.000 euro, in crescita rispetto ai 2.821.500.000 del 2022 -continua Sandonà-. Tra i conteggi, vanno annoverati 114,9 milioni di euro del risultato consolidato di gruppo. Più il totale delle attività patrimoniali consolidate: 12.121,9 milioni di euro. È bene ricordare, inoltre, che questi conti includono la gestione di 33 soggetti diversi. Tra questi figurano 12 società, come Veneto Edifici Monumentali Srl, Veneto Acque Spa Sistemi territoriali Spa, Infrastrutture Venete Srl e Veneto Sviluppo Spa che sono controllate al 100 per cento; nonché Veneto Strade Spa al 76,43 per cento e Concessioni Autostradali Venete-CAV Spa partecipata al 50 per cento.
Aggiunge il presidente della I Commissione: “Nella disamina figurano, inoltre, enti e agenzie come le sette Aziende Territoriali per l’Edilizia Residenziale (ATER) provinciali, tutte con i conti in ordine che vanno da quella di Venezia (patrimonio netto, 284 milioni di euro) a quella di Belluno (il cui patrimonio netto ammonta a 68,2 milioni). Oggetto di interesse pure l’Avepa per i pagamenti in agricoltura nonché l’agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale Arpav, Veneto Lavoro e l’Istituto Regionale delle Ville Venete, più i quattro enti parco e le aziende regioni per il diritto allo studio universitario Esu di Padova, Venezia e Verona”.
“Si tratta, pertanto, di un quadro complessivo che attesta, anche in virtù del precedente via libera della Corte dei conti, la capacità di spendere e di investire della nostra Regione