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Sandonà (Lega-LV): “San Vito da Vigonza a Noventa Padovana, passaggio storico sancito dalla maggioranza del Consiglio veneto e che avverrà attraverso il voto popolare di un referendum”
Pubblicato il 19 Novembre 2024

Venezia, 19 novembre 2024 – “Il passaggio di San Vito da Vigonza a Noventa Padovana è un fatto senza precedenti nella storia istituzionale del Veneto. Una novità fondamentale che però conta su solidissime basi giuridiche alle spalle. Lo confermiamo qui, con il voto compatto di 38 consiglieri della maggioranza e l’astensione di 7 colleghi delle opposizioni. E che si concretizzerà definitivamente attraverso uno degli strumenti cardine della democrazia: il referendum, aperto a tutti i residenti nella frazione di San Vito, in programma nei prossimi mesi”. Così Luciano Sandonà della Lega – Liga Veneta, presidente della I Commissione consiliare, ha introdotto il progetto di legge in questione, il numero 284.

“Si tratta di una vicenda complessa iniziata nel 1854, quando il Veneto era sotto il dominio asburgico: gli austriaci deviarono il corso del fiume Brenta, facilitando i contatti della comunità sanvitese con Noventa. Pertanto, nel tempo si è sviluppato il senso di appartenenza verso quest’ultimo Comune, con il contestuale raggiungimento di un’omogeneità economica, sociale e culturale. Un dato di fatto di cui sono ben consapevoli da decenni cittadini e amministratori di questo territorio. Finché gli stessi residenti di San Vito hanno richiesto, con una raccolta firme, la possibilità di passare sotto la circoscrizione comunale di Noventa. Richiesta accolta da entrambe le amministrazioni municipali nei relativi consigli comunali. È partito così l’iter che ci ha portato fin qui in Consiglio veneto, con tutte le precedenti, dovute tappe nell’ufficio legislativo: la presa in esame della situazione a livello giuridico, a maggior ragione in virtù dell’assenza di precedenti; le audizioni di tutti i soggetti interessati; i dettagli sulle caratteristiche territoriali e infrastrutturali della zona; le modalità di cambiamento territoriale. Il risultato è stato questa proposta di legge, che garantisce la partecipazione popolare mediante il quesito referendario e che è stata impostato dopo l’attento ascolto delle parti in campo. Il passaggio da una circoscrizione comunale all’altra tiene conto anche del relativo demanio e del patrimonio pubblico. Il voto definitivo avverrà a primavera inoltrata, se non ci saranno ricorsi” ha concluso Sandonà.