Venezia, 2 novembre 2021 – “Primo novembre 2021: una grande giornata per Anguillara che ha ospitato il presidente e cinque ministri del Brasile, un’occasione di dialogo e confronto con i vertici di una potenzia economica mondiale che è stata persa e non compresa per tanti, in Veneto. I rappresentanti di sinistra oggi ci accusano di attitudine sovranista ed estremista: cercano forse di giustificare gli scontri dei centri sociali con la Polizia a Padova per impedire la visita di Bolsonaro?”
Luciano Sandonà, consigliere regionale della lista Zaia Presidente, non ha dubbi. “Il presidente del Brasile è stato accolto ad Anguillara senza problemi e senza contestazioni e ha dimostrato una notevole disponibilità: non ci si ferma per oltre 4 ore assieme a una delegazione fitta di ministri in un paese di provincia, se non si è mossi da sentimenti sinceri verso la terra natale dei propri avi. Domenica 1 novembre poteva essere una grande occasione di dialogo e confronto: ma c’è chi ha preferito, e cercato, lo scontro anche fisico come abbiamo visto a Padova, sulla scorta di pregiudizi e convinzioni personali senza conoscenza diretta dei fatti, delle persone, delle cose di una realtà complessa e variegata come quella brasiliana. La stessa impressionante sequenza di intimidazioni e minacce di cui è stata vittima l’amministrazione comunale di Anguillara è la testimonianza di una degenerazione e di una escalation di violenza politica inaccettabile quanto inquietante, e dovrebbero ben saperlo a Padova: spesso si inizia pensando di manovrare facilmente le frange più estremiste ma capita talvolta di innescare processi che sfuggono ad ogni controllo con esiti che possono essere drammatici. La mia solidarietà alla Polizia impegnata a contenere la furia contestatrice che nasce e si nutre dell’ignoranza della realtà brasiliana”.
“Io ad Anguillara mi sono fermato a parlare con il ministro dell’Economia del Brasile – ha proseguito Sandonà – non con l’assessore alle politiche economiche di questo o quel comune di vattelapesca, ma con il rappresentante della nona economia mondiale, del secondo esportatore mondiale di ferro e di uno dei principali produttori di alluminio al mondo, all’avanguardia anche nella produzione automobilistica e chimica, una vera potenza economica. I legami tra Veneto e Brasile sono forti e profondi, come ha dimostrato la visita del presidente Bolsonaro, che possono costituire una solida base anche per sviluppare nuove e solide relazioni economiche tra il Veneto, l’Italia, l’Europa e il Brasile. Anche se non si condividono le tesi del presidente sul Covid, la realpolitik dovrebbe indurre alla cautela e non a caso a Roma nessuno s’è sognato di contestare Bolsonaro: politica è cercare il dialogo”.