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Sanità – Villanova (ZP): «Accuse senza prove, il PD già smentito due volte da circolari e ispettori del ministero. Evidentemente non è ancora abbastanza»
Pubblicato il 28 Aprile 2021

Venezia, 28 aprile 2020 – «Sono mesi che la sinistra a Venezia urla a vanvera contro la sanità Veneta, ora la pazienza è finita. Perché non può bastare un servizio televisivo con interviste anonime per infangare la Regione che più di ogni altra ha vaccinato, fatto tamponi autorizzati dal ministro Speranza e creato posti in terapia intensiva, rispettando sempre le indicazioni ministeriali. Se il PD o chiunque altro ha elementi validi, deve andare in Procura a denunciare, non in televisione a lanciare accuse senza senso. Nel frattempo, però, potrebbero spiegarci come ha fatto il loro indiscutibile guru a portare una Regione come la Sardegna in zona rossa. I Veneti sono sfiniti di sentire il disco rotto dei perditempo». E’ questa la replica del capogruppo di Zaia Presidente, Alberto Villanova, alle accuse mosse dal Partito Democratico alla gestione della pandemia da parte della Regione Veneto nel corso e in seguito alla trasmissione Report.

«Per due volte il PD è stato smentito dal suo stesso ministero: la prima quando la circolare ministeriale, a inizio gennaio, ha messo nero su bianco che i tamponi antigenici di terza generazione sono equiparati ai molecolari, mentre quelli di prima e seconda generazione sono idonei se, proprio come ha fatto il Veneto, sono eseguiti a distanza ravvicinata. La seconda, quando gli ispettori inviati dal ministero all’ospedale di Montebelluna, dopo segnalazione del PD, non hanno ravvisato criticità di alcun tipo nella gestione dell’emergenza sanitaria. Forse il Partito Democratico vuole cogliere l’occasione delle accuse meschine al nostro sistema sanitario per ribaltare l’esito delle elezioni regionali. O forse i consiglieri di opposizioni hanno scambiato la sala del Consiglio Regionale per un hotel, da cui si può entrare e uscire a piacimento, quando si vuole. La realtà è che non hanno argomenti, per cui sono costretti a usare interviste a persone senza nome e senza faccia, lasciando domande senza risposte. Il direttore generale Flor però quelle risposte le ha date e ha messo bene il punto: ora si passa alle denunce, perché non possono bastare due paginette, spacciate per studio accademico, per accusare un intero sistema sanitario. Se il PD vuole continuare a dare retta a medici che, invece di essere al loro posto di lavoro, vanno in televisione a fare i maestrini, faccia pure. Noi però – conclude Villanova -, siamo stanchi di perdere tempo con questo modo di lavorare».