Venezia, 22 novembre 2021 – «Conoscere quali sono le verdure di stagione e quindi cosa mangiare, come nasce un pulcino o come si cura una pianta: nozioni essenziali per la maggior parte dei nostri bambini che, nati e cresciuti in un appartamento di città, non hanno mai visto un orto, ma anche per molti adulti che ignorano alcune conoscenze basilari. Se quindi, da una parte, è fondamentale implementare le visite dei più piccoli alle fattorie didattiche, è bene che anche gli insegnanti, che li affiancano in questi percorsi, siano formati adeguatamente. Per questo ho depositato una mozione che mira a promuovere le esperienze rivolte alle scuole di ogni ordine e grado nel contesto delle fattorie didattiche della nostra regione». Lo annuncia Alessandra Sponda (Intergruppo Lega – Liga Veneta), consigliere segretario del Consiglio regionale del Veneto.
«Il Veneto ha alle spalle una forte tradizione rurale che, però, si sta lentamente perdendo – prosegue Sponda -. Molti bambini oggi non sanno come nascono le carote, o non hanno mai accarezzato un animale da cortile. In questo modo, però, non possono fare moltissime esperienze essenziali per la crescita che possono essere formative in diversi ambiti, dall’educazione alimentare a quella ambientale, passando attraverso l’educazione civica. Senza contare, poi, gli enormi benefici abilitativi e riabilitativi che il rapporto con un animale può portare a un bambino in fase di sviluppo, ma anche a un adulto in difficoltà. Negli anni la Regione del Veneto ha sostenuto il progetto fornendo agli imprenditori strumenti di aggiornamento per migliorare le proprie competenze e organizzando diverse iniziative ad hoc. Un sostegno che si è rivelato essere determinante, visto che le fattorie didattiche sono cresciute in modo esponenziale nel corso degli anni, al punto che oggi il Veneto ne conta ben 375. L’ultimo anno, poi, ha evidenziato come il contatto con la natura possa portare enormi benefici per la formazione dei nostri ragazzi. È essenziale quindi continuare a sostenere e accrescere le attività progettuali che mettono in comunicazione le scuole con il contesto agricolo, perché i ragazzi possano applicare queste nozioni su tutti i fronti e, imparando a prendersi cura di una pianta o di un animale, imparino a prendersi cura di loro stessi e degli altri».