Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
PROGRAMMA POLITICO
Torna alle news
Sponda (Lega-LV): «Olivicoltura, approvato il progetto di legge statale per permettere anche ai produttori di olio veneti di accedere ai contributi statali»
Pubblicato il 13 Giugno 2023

Venezia, 13 giugno 2023 – «Offrire un sostegno economico anche ai produttori di olio della nostra Regione che portano avanti una tradizione millenaria. È questo lo scopo della mia proposta di legge statale che è stata approvata oggi all’unanimità dall’aula consiliare del Veneto. Con questo provvedimento si va a modificare la legge finanziaria 178 del 2020, ampliando i criteri per l’assegnazione di contributi statali in modo tale che possano usufruirne anche i nostri olivicoltori, fino ad ora esclusi per la particolare conformazione del nostro territorio che rende impossibile rispettare i parametri stringenti imposti fino ad ora per l’accesso ai finanziamenti». A darne notizia è il Consigliere segretario del Consiglio regionale del Veneto, Alessandra Sponda (Intergruppo Lega-Liga Veneta), prima firmataria del progetto di legge statale discusso oggi dall’assemblea del Consiglio regionale del Veneto.

«Si stima che per il 2023 la produzione di olio extra vergine di oliva del Veneto sarà di circa 22mila quintali, per un valore economico di 14 milioni di euro. L’anno in corso è però particolarmente complesso per gli olivicoltori – continua Sponda -. Al momento si rilevano particolari criticità per le infezioni di alcuni parassiti il cui monitoraggio è oltretutto molto dispendioso per i produttori che, quindi, hanno più bisogno che mai di un aiuto economico. L’attuale legge prevede che i contributi economici siano erogati ai coltivatori solo in caso in cui vengano rispettati particolari parametri, come per esempio il numero di piante su ettaro o l’estensione dell’uliveto. Il nostro territorio, però, è molto particolare. Proprio l’eccezionalità della nostra zona che è motivo dell’altissima qualità del nostro olio, faceva sì che i nostri produttori fossero esclusi dai contributi statali. La mia proposta, pertanto, prevede che gli oliveti aventi diritto ai contributi non dovranno estendersi per meno di due ettari e che vengano rispettati particolari distanze tra una pianta e l’altra, fatto salvo per quegli uliveti dal particolare valore storico, impossibili da modificare. Queste modifiche, che saranno trasmesse a Roma, vanno a valorizzare e sostenere, quindi, una produzione millenaria: l’alta qualità dell’olio era riconosciuta fin dall’epoca romana, come ci dimostrano le fonti, nel corso dei secoli, questa fama si è consolidata, fino ad arrivare ai giorni nostri».