Venezia, 04 novembre 2021 – «Da oltre due anni ormai SVT (società vicentina trasporti) ha eliminato l’ultima tratta di percorrenza di una delle due corse previste alle ore 13:30 della linea Thiene – Gallio. Ciò fa sì che i passeggeri che al mattino da Gallio scendono verso la pianura al ritorno restano bloccati ad Asiago. Nonostante i numerosi reclami presentati dagli utenti del servizio, perlopiù studenti degli istituti superiori della pianura, costretti a chiedere passaggi ai genitori per tornare a casa, la società non ha adottato alcun provvedimento e la tratta ad oggi rimane preclusa ai passeggeri della corsa. Ho depositato quest’oggi un’interrogazione alla Giunta Regionale per capire che azioni intende intraprendere nei confronti di Società Vicentina Trasporti al fine di ripristinare correttamente il servizio di trasporto». Ad annunciarlo è Nicola Finco (Liga Veneta per Salvini premier), vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto.
«Sono sbalordito che la direzione della Società Vicentina Trasporti abbia deciso unilateralmente di eliminare l’ultima fermata della prima delle due corse Thiene – Gallio, senza tener conto di tutti i disagi che tale decisione avrebbe causato alle famiglie degli studenti – continua Finco -. A che pro poi? Per un risparmio di tre chilometri sulla percorrenza della tratta che separa la fermata di Asiago e quella di Gallio, e per cui comunque i ragazzi hanno pagato un abbonamento? Come soluzione, la società ha consigliato ai passeggeri di attendere la coincidenza con la corsa successiva che, a distanza di mezz’ora, percorre lo stesso tragitto completando però il percorso a Gallio. Tutto questo però crea grandi disagi agli studenti, costretti a rinunciare a eventuali impegni pomeridiani, o alle loro famiglie. È inaccettabile che la società non rispetti i propri impegni e lasci così i nostri giovani alla rigidità delle temperature invernali, in attesa di qualcuno che venga a prenderli, quando, con così poco si potrebbe garantire un servizio completo ed efficace. Alle porte dell’inverno, non può essere questa la soluzione proposta agli studenti e alle loro famiglie».