“Venezia non può essere già vittima di se stessa, di un turismo appena riapparso, che dovrebbe indicarne la ripresa economica. In questi giorni la situazione del trasporto pubblico locale è diventata esplosiva con momenti di tensione che rischiano di sfociare in gesti pericolosi per l’incolumità dei lavoratori e dei passeggeri. Non si può non prenderne atto, né minimizzare quanto accaduto durante il ponte del 2 giugno, quando il sistema non ha retto all’assalto dei visitatori, perché è sotto gli occhi di tutti.”
E’ il commento del consigliere regionale di Liga Veneta per Salvini premier Marco Dolfin a fronte delle notizie apparse sui quotidiani.
“Abbiamo già chiesto a Roma – prosegue Dolfin – di riconoscere la specificità e le peculiarità di Venezia per settori come quello del trasporto pubblico, ma non possiamo non registrare i disservizi e la disorganizzazione davanti al ritorno dei flussi turistici del 2 giugno. Preoccupa immaginare cosa accadrà in luglio e agosto se non si corre ai ripari”.
“Quanto immortalato nelle immagini e nelle lamentele dei veneziani e dei visitatori – prosegue il consigliere veneziano – rovina l’immagine di Venezia e della Regione Veneto nel mondo: la città è appena tornata a riaprirsi al turismo e il sistema di trasporto pubblico locale sta già per implodere: non può essere una vertenza sindacale a far deragliare l’intero servizio di mobilità cittadina, ponendo e perseguendo il rigore del “bilancio aziendale” a discapito del diritto alla mobilità di tutti i cittadini”.
“A gennaio avevo cofirmato una mozione – prosegue Dolfin – perchè tutte le parti politiche si unissero per aprire un tavolo di discussione e di confronto con i vertici aziendali e le parti sociali di Avm, dopo lo stralcio degli accordi integrativi di 2° livello per tutti i lavoratori dipendenti di Actv. È assurdo oltre che vergognoso vedere scene da far west per salire sui vaporetti come quelle di questi giorni. Certo, vanno riconosciute a Venezia maggiori risorse nazionali proprio a fronte della sua specificità, ma va anche rivista la gestione dell’intero servizio, richiamando almeno una buona parte dei lavoratori stagionali. La Città rappresenta l’intera regione nel mondo e ciò che il mondo deve vedere non è certo un servizio da terzo mondo”.
“Ognuno si assuma le proprie responsabilità – conclude Dolfin – e non certo attribuendo colpe ai lavoratori, a chi è in prima linea nel svolgere il proprio servizio, il proprio lavoro con serietà, professionalità e dedizione.