Venezia, 15 settembre 2023 – “Accolgo con gioia la notizia dell’assunzione di 58 dipendenti negli uffici giudiziari di Venezia, una prima risposta all’emergenza che seguivo da tempo, nel mio ruolo istituzionale e professionale. La carenza di personale negli uffici giudiziari a Venezia è gravissima, e questa prima boccata d’ossigeno è senz’altro una buona notizia, ma siamo ben lontani dalla risoluzione del problema. Nella mozione che avevo presentato in Consiglio regionale ed era stata approvata all’unanimità, proponeva agevolazioni ed incentivi economici per risolvere il grave problema della carenza del personale negli uffici giudiziari che scelgono Venezia come sede di lavoro”.
Così la presidente della Commissione Cultura in Consiglio regionale (Intergruppo Lega – Liga Veneta), Francesca Scatto.
“Occorre rendere appetibile il lavoro a Venezia – spiega la presidente veneziana – una sede senz’altro più scomoda rispetto ad altre, quindi proporre agevolazioni e convenzioni come abbonamenti, affitti agevolati, parcheggi più economici e riservati per chi sceglie di lavorare qui.
“Venezia ha già avuto il riconoscimento di status di isola costituzionalmente, località disagiata, ed anche in forza a questo importante riconoscimento vanno intraprese le misure che abbiamo chiesto per salvare la giustizia veneziana.
“Non basta attingere dalle graduatorie concorsuali – spiega Scatto – per arginare i danni che questa situazione porta da anni nella giustizia veneziana”.
Nella mozione, la presidente della Commissione Cultura propone le seguenti misure per sopperire alla carenza di personale: “Serve subito una normativa speciale per Venezia, che riconosca – al pari di quanto già avviene per il personale della Polizia Penitenziaria (che fa capo al medesimo Ministero della Giustizia) – un’indennità per “sede disagiata” al personale degli Uffici Giudiziari. Inoltre, vanno previsti incentivi economici o concreti (abbonamenti, alloggi, posti auto, sgravi fiscali) per il personale assegnato al Tribunale di Venezia. E appositi concorsi, riservati esclusivamente alla sede di Venezia, onde evitare, come è appena accaduto, la dispersione delle risorse ad altre sedi”.
Per il personale amministravo invece la mozione chiede: “La mobilità verso i tribunali – spiega Scatto – con scopertura del 40% anche nei casi in cui il personale non abbia maturato l’anzianità quinquennale (ex art. 35 dlgs 165/2001) e che in quelle sedi si rimanga a lavorare per almeno 5 anni”.