Venezia, 25 giugno 2024 – “La storia di un territorio presenta sempre molteplici sfaccettature, soprattutto se riguarda quello di una civiltà millenaria come la Serenissima. Un libro come ‘Micropolitica della rappresentanza’ va in questa direzione, perché -come recita il sottotitolo- fa conoscere un aspetto ancora poco noto al grande pubblico: le dinamiche del potere a Venezia in età moderna, intese in primis come rappresentanza delle comunità locali della terraferma veneta. Se poi il suo autore è uno storico e un divulgatore come Giovanni Florio, che parte da un’attenta consultazione archivistica delle fonti dell’epoca e sa coinvolgere il lettore con un linguaggio preciso ma scorrevole, si tratta di un valore aggiunto. E in qualità di rappresentante dei veneti è un piacere per me poter contribuire alla diffusione dei suoi studi” con queste parole il consigliere regionale della Lega – Liga Veneta Marco Zecchinato ha introdotto il volume in questione alla conferenza stampa di oggi a Palazzo Ferro Fini, un’opera di saggistica storica pubblicata dalla casa editrice Carocci.
“Tutto parte da un progetto di ricerca di ambito europeo come il Risk, acronimo di “Republics on the stage of kings”, che ha messo a confronto le principali entità statali dell’epoca moderna -ha aggiunto Florio, intervenuto alla conferenza assieme a Zecchinato-. Anche nelle realtà repubblicane come la Serenissima era marcato il ruolo di un gruppo dominante, in questo caso del patriziato veneziano. Tuttavia, le magistrature e la nobiltà lagunari si sono sempre interfacciate con le rappresentanze delle comunità locali, come nunzi e ambasciatori. Nel libro ho indagato il loro operato nel corso del tempo, ricostruendo i rapporti formali e informali da loro intrattenuti con lo stesso patriziato veneziano. Da lì si capisce come le istanze delle varie città e comunità venete potessero trovare ascolto e tradursi in decisioni a proprio beneficio o meno. Il tutto è emerso grazie alla grande documentazione conservata negli archivi locali, che ho considerato in un’ampia prospettiva che va dal XV al XVII secolo”.