Enti locali, Finco (Lega- LV): “Votato all’unanimità il mio progetto di legge statale per concedere maggiore tempo ai consiglieri: sempre meno persone vogliono intraprendere incarichi nei Comuni e serve invertire questa tendenza”
Venezia, 14 febbraio 2023 - “Molto impegno e responsabilità, minima retribuzione e sempre meno tempo a disposizione da far coincidere con il lavoro e la famiglia. Nei Comuni sono sempre meno le persone che desiderano fare gli amministratori locali. La buona volontà e il senso civico a volte non basta, di questi tempi è anche difficile far coincidere gli impegni con il lavoro quotidiano. Per questo motivo ho deciso di presentare un progetto di legge per concedere tre ore di permesso al mese ai Consiglieri comunali dei piccoli Comuni che hanno una delega dal sindaco, così da permetter loro di svolgere le funzioni di mandato. Auspichiamo che la proposta legislativa che è stata votata all’unanimità dal Consiglio regionale venga accolta all’interno della modifica del Testo Unico degli enti locali”.
Così il vicepresidente del Consiglio regionale, Nicola Finco (Intergruppo Lega - Liga Veneta), commenta il progetto di legge di cui è primo firmatario appena votato in Consiglio regionale, dal titolo: “Modifiche al Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 “Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”.
“Nessuna maggiorazione di indennità o gettone di presenza, ma un bene prezioso per chi vuole fare attività pubblica e lavorare bene per i propri cittadini: un po’ di tempo. In questo modo si vuol dare la possibilità agli amministratori comunali di svolgere al meglio il proprio lavoro, in base alle proprie deleghe e funzioni”.
“E' infatti sotto gli occhi di tutti – spiega il vicepresidente - cosa sta accadendo nei Comuni: sono sempre meno le persone che intraprendono la carriera di amministratori, e non perché manchi la passione. Molte responsabilità, minima retribuzione e infinito impegno di tempo richiesto. Questo vale per soprattutto per i consiglieri comunali, che percepiscono un minimo gettone di presenza in Consiglio e nelle Commissioni, irrisorio, con strutture di supporto sottodimensionate, così il tempo libero non basta all’esecuzione delle loro funzioni”.
“Proprio i consiglieri comunali spesso si vedono assegnare deleghe che per mancanza di tempo non riescono a seguire adeguatamente. Il tutto esponendosi a critiche, cittadine e mediatiche. Il rischio concreto è che tra qualche anno nessuno voglia più avere incarichi nei Comuni. Per questo motivo ho ritenuto doveroso permettere che i consiglieri comunali possano dedicare del tempo alle proprie deleghe, all’attività per la quale sono stati eletti democraticamente dai cittadini”.
“Il progetto di legge riconosce il diritto del Consigliere comunale e circoscrizionale di assentarsi dal posto di lavoro per un massimo di 3 ore al mese per ogni delega conferitagli dal sindaco tramite decreto, fino ad un massimo di 12 ore mensili. Nel caso in cui lo stesso consigliere ricopra l’incarico di: vicepresidente del Consiglio comunale, presidente di Commissione oppure di Capogruppo consiliare, sono previste altre sei ore al mese, per un totale massimo di 18 ore mensili”.
Api, Puppato (Lega – LV): “Approvato all’unanimità in Consiglio regionale del Veneto il sottoprogramma regionale per l’apicoltura 2023–2027”.
Venezia, 14 febbraio 2023 - “Per un Veneto da sempre a forte vocazione agricola, e con la presenza sul nostro territorio regionale di un grandissimo numero di prodotti dop, igp, doc, docg e molto altro, la tutela dell’ambiente assume sempre più maggiore importanza. Nella protezione dell’ambiente è inserita anche la tutela dell’apicoltura e la produzione del miele utilizzato sia per il benessere fisico che per numerosi altri impieghi. Pertanto è ormai parere universale che le api siano insetti fondamentali per la nostra sopravvivenza. Dalla loro attività quotidiana di impollinazione dipende circa il 70% delle colture di interesse alimentare e quasi il 90% delle piante selvatiche. Senza di loro, quindi, il mondo sarebbe ben diverso. La sopravvivenza e il benessere delle api sono però sono sempre più in pericolo. E in questo senso la Regione del Veneto, sempre molto attenta al mondo dell’agricoltura in senso ampio, si è attivata per la protezione dell’importante settore dell’apicoltura, con un sottoprogramma ad hoc che abbiamo approvato oggi in Consiglio regionale del Veneto e votato all’unanimità a partire dal 2023 e valido sino al 2027”. Così il bellunese Giovanni Puppato, consigliere regionale di Lega – LV, relatore del programma. “Il settore dell’apicoltura è strettamente correlato ai cambiamenti climatici, all’impoverimento degli habitat, all’abuso di agro farmaci e alla diffusione di malattie e parassiti. Il danneggiamento degli impollinatori causa gravi ripercussioni sull’ambiente. Parlare delle api e parlare di ambiente è quindi strettamente collegato. Nel nostro Veneto inoltre l’attività apistica è estremamente diffusa su tutto il territorio regionale e risulta strettamente legata sia alle produzioni agricole sia alla presenza di una compagine vegetazionale spontanea che si estende con continuità a vari livelli altitudinali, dalla pianura alle quote più elevate - prosegue il consigliere regionale di Lega – LV, Giovanni Puppato -. Il successo di questa attività si riscontra anche dalla lettura dei dati aggiornati rilevati dalla Banca Dati Nazionale, alla data del 30 settembre 2022”. Dati importantissimi, quelli forniti dal consigliere regionale di Lega – LV, che servono per fornire un quadro chiaro dell’importanza del settore dell’apicoltura veneta, troppo spesso trascurata. La distribuzione territoriale degli operatori nelle diverse province, su un totale di 7200 operatori in attività, vede una maggior presenza a Treviso, con 21,49% sul totale e Vicenza, con 20,75% sul totale, seguite da Padova poco al di sotto con 18,26% sul totale, Verona e Belluno con rispettivamente il 15,57% e 10,63% sul totale, mentre Rovigo e Venezia si pongono entrambe al di sotto del 10%. Considerando la quota nazionale di apicoltori censiti da ISMEA al 2021, pari a 68.347, il Veneto rappresenta il 10,5% degli operatori nazionali. Nel caso del numero di alveari le statistiche riassuntive, su un totale di 95.592 di arnie, indicano una numerosità prevalente nelle province di Vicenza che copre il 24,01% e Treviso con il 20,20%, seguite dai territori del padovano e veronese, dove sono localizzati rispettivamente il 16,42% e il 16,33% degli alveari seguiti dalla provincia di Belluno con il 10,15%, e in coda i territori provinciali di Venezia e Rovigo. In riferimento ai dati ISMEA che a livello nazionale, indicano un numero di alveari pari a 1.727.468 censiti al 2021, il Veneto si colloca con un livello percentuale del 5,5 % collocandosi all’ottavo posto nazionale. L’attività apistica viene svolta a diversi livelli di intensità, dando luogo a differenti forme di conduzione e di figure professionali. La conduzione di alveari in Regione vede la prevalenza di operatori e aziende di piccole/medie dimensioni: infatti più dell’88% degli apicoltori conduce meno di 20 alveari. Nel contempo un numero assai limitato di aziende detiene di fatto gran parte del patrimonio apistico complessivo regionale: il 3,26% (235 aziende) conducono più di 51 alveari e queste detengono circa il 34,45% del patrimonio apistico complessivo regionale. L’età media degli operatori del settore apicoltura è di 54 anni con una percentuale pari a circa il 31% al di sotto dei 44 anni, dato che risulta discostarsi dall’età media degli agricoltori rilevato nell’ambito del recente censimento del settore agricolo, dove i giovani sotto i 44 anni si attestano a circa il 12%.
Protezione Civile, Centenaro (Lega – LV): “In arrivo alcuni importanti contributi dalla Regione del Veneto a favore di alcune sezioni locali di Protezione Civile presenti in comuni del padovano”
“Mi complimento con la Regione del Veneto per la grande attenzione dimostrata, come sempre, nei confronti della sicurezza in materia di Protezione Civile. Venerdì scorso infatti è stato pubblicato il Decreto della direzione veneta della Protezione Civile e Polizia Locale, nel quale sono stati ammesse e finanziati 16 progetti su un totale di 102 richieste. All’interno di queste domande ammesse rientrano alcuni importanti comuni della provincia di Padova. Comuni che per esigenze territoriali risultano strategici al buon funzionamento della nostra provincia di Padova”. E’ il commento del consigliere regionale padovano di Lega – LV, Giulio Centenaro, che fa l’elenco dei comuni padovani interessati: “I territori che rientrano nei finanziamenti del decreto regionale sono quelli di Saccolongo, che percepirà un contributo di 79.101 mila euro, quello di Abano Terme che riceve un contributo di 80 mila euro, San Giorgio delle Pertiche con 100 mila euro, Piombino Dese con altri 100 mila euro, Campodarsego con 10.150 mila euro, Ponte San Nicolò con 49.500 mila euro infine Sant’Angelo di Piove di Sacco con 100.00 mila euro”. Così ancora il consigliere regionale, il padovano di Lega – LV, Giulio Centenaro. “Sempre più attenzione, come ho già sottolineato più volte, viene data, dalla Regione del Veneto, alle esigenze in materia di Protezione Civile. Il decreto pubblicato venerdì, permette, grazie ai contributi erogati, di realizzare o completare o acquistare strutture per la Protezione Civile, la ristrutturazione e l’allestimento di sedi e di proprietà del soggetto proponente e finalizzate ad attività di protezione civile. Sempre di più la presenza della Protezione Civile risulta fondamentale nella gestione di emergenze territoriali e pertanto deve essere dotata di tutti gli strumenti per poter operare in qualsiasi momento e in qualunque situazione” conclude il consigliere regionale di Lega – LV, Giulio Centenaro.
Politica, Villanova (Lega – LV): “Congratulazioni al nuovo segretario Coin, nella Lega la democrazia vince sempre”
Venezia, 13 febbraio 2023 - “Congratulazioni per il risultato e buon lavoro al nuovo Segretario della Lega di Treviso, Dimitri Coin.
È stata una domenica di Lega e democrazia, come non si respirava da tanto tempo.
Nel nostro movimento l’ascolto della base e il rispetto dell’esito del risultato sono punti fermi imprescindibili.
Insieme al nuovo Direttivo, il quale saprà sicuramente collaborare al meglio, il nuovo Segretario potrà portare avanti le battaglie del nostro movimento, sul territorio e a Roma.
Pancia a terra ora, lavoriamo insieme per ripartire con nuovo entusiasmo”
Queste le parole del Presidente dell’intergruppo Lega-Liga Veneta, Alberto Villanova, nel commentare l’esito del congresso della Lega di Treviso.
Saviano, Michieletto e Vianello (Lega – LV): “Inaccettabili le parole di Saviano: Il Veneto schifa la mafia e chi ripudia il nostro orgoglio e le nostre aziende”.
Venezia, 10 febbraio 2023 - “La tesi di Saviano per cui le aziende del nord stringerebbero accordi con la mafia per fare più business sono vergognose. I nostri artigiani conoscono solo il sudore della fronte e il lavoro. Le scene viste ad Eraclea sono disgustose ma che nessuno si azzardi ad infangare i nostri imprenditori”. Sono queste le dichiarazioni dei consiglieri regionali di Lega – LV, Gabriele Michieletto e Roberta Vianello nel commentare le dichiarazioni di Roberto Saviano sulla vicenda di Eraclea. “Prima di parlare del Veneto, Saviano dovrebbe venire qui nella nostra regione, alzarsi alle 6 del mattino come fanno milioni di Veneti tutti i giorni, andare a lavorare fino a sera, fine settimana compreso, aprirsi una bottega. Diversamente, le sue lezioni di moralità se le può tenere: non ne abbiamo bisogno. Auspichiamo che ad Eraclea, come in qualsiasi altro luogo civile, chi commette reati vada in galera. Ma la mafia fa schifo tanto quanto fanno schifo le parole di chi la accosta alla nostra terra e alle nostre aziende” concludono i due consiglieri veneziani di Lega – LV, Gabriele Michieletto e Roberta Vianello.
Sandonà (Lega-LV): «Da Saviano parole gravissime e inaccettabili: non può generalizzare e dare dei camorristi a tutto il mondo imprenditoriale veneto»
Venezia, 10 febbraio 2023 – «Le parole di Roberto Saviano sui quotidiani di oggi sono gravissime: non può permettersi di generalizzare e di attaccare l’intero tessuto imprenditoriale veneto. Paragonare la nostra regione a Scampia per capillarità della criminalità organizzata è impensabile, ed estremamente offensivo. Capisco che Saviano ora si fregi di essere un tuttologo, ma con dichiarazioni come queste ha dimostrato di non avere la minima contezza di cosa sia la realtà veneta». Luciano Sandonà, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta e presidente della Prima commissione consiliare, risponde così alle dichiarazioni di Roberto Saviano pubblicate oggi sul Corriere del Veneto.
«Nessuno mette in dubbio che ci siano alcuni casi molto preoccupanti di infiltrazioni della criminalità organizzata, tra l’altro imposta al Veneto attraverso l’istituto del soggiorno obbligatorio, nel mondo imprenditoriale veneto, né si discute la gravità di quei fuochi d’artificio a Eraclea per la liberazione di Donadio, un grave episodio su cui stanno indagando gli inquirenti. Ma fare di tutt’erba un fascio non è accettabile: non può dare dei camorristi ai nostri imprenditori. Il Veneto è costituito da imprese sane e lavoratori onesti che, grazie al loro duro lavoro e allo spirito di sacrificio, hanno portato il Veneto tra le prime regioni in Europa per valore aggiunto industriale e che hanno permesso al nostro PIL di crescere del +4,2% nel 2022, primato assoluto europeo. Prima di parlare, Saviano dovrebbe informarsi meglio. Lo invito a visitare assieme a me in Veneto alcune aziende che costituiscono il nostro grande tessuto produttivo per fargli capire come si lavora qui. Magari in futuro eviterà una pessima figura».
Politica, Villanova (Lega – LV): “Parole di Saviano contro le aziende ripugnanti, le radici della mafia lontane dalla cultura del nostro popolo”
Venezia, 10 febbraio 2023 – “Estirpare la mafia dalle sue radici è un dovere dello Stato, sempre e dovunque. Ma le dichiarazioni di Saviano sul Veneto e le nostre aziende sono ripugnanti: deve chiedere scusa”.
Queste le parole del Presidente dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta in Consiglio Regionale, Alberto Villanova, sulle dichiarazioni di Roberto Saviano.
“La mafia fa schifo a tutti, non solo a Saviano. Quando si sostiene che le aziende del nord sono una “forma di business" che comanda il Paese, si stanno usando parole pesanti. Ma quando si aggiunge che questo potere si allea con la mafia anche qui, in Veneto, per fare ancora più profitti, allora si entra nel campo del vilipendio.
Se qualcuno ha sbagliato, deve pagare: ma guai ad accostare la mafia alle nostre aziende.
Mentre le schiene dei Veneti, negli anni '70 ed '80, si spezzavano per costruire le nostre imprese, il nostro benessere, lo Stato italiano mandava al confino i mafiosi. Anche qui in Veneto. Saviano lo ha dimenticato. Noi no”.- conclude Villanova
Giorno del Ricordo, Scatto (Lega – LV): “La visita del 15 febbraio prossimo come consiglieri regionali a Padriciano (Ts) è un dimostrare nuovamente la nostra vicinanza alle nostre popolazioni che nel Dopoguerra sono dovute fuggire dalle terre istriane, giuliano e dalmate. Che la memoria sia condivisa”
“Perché non si perda il Ricordo dei nostri italiani trucidati nelle Foibe, perché continui viva la memoria dei nostri italiani, giuliano, dalmati, istriani, esiliati dalle proprie terre che furono le nostre terre, perché non si disperda il nostro patrimonio storico, culturale, di tradizioni, di memoria legato all’Istria, alla Dalmazia che vissero per secoli sotto il simbolo della Serenissima, perché ancora troppo poco spazio viene dato a queste vicende che hanno segnato nel Dopoguerra e in particolare il Nord-Est, la recente storia d’Italia”. Così il Presidente della Sesta Commissione, il consigliere regionale di Lega – LV, Francesca Scatto. “Anche il prossimo 15 febbraio ci recheremo a Padriciano (Trieste), come rappresentanza di consiglieri regionali del Consiglio regionale del Veneto, in virtù anche dell’accordo siglato nel febbraio 2020 dall’allora presidente della Sesta Commissione, il nostro capogruppo Alberto Villanova (Lega -LV), con l’Unione degli Istriani per l’organizzazione di escursioni di carattere didattico delle scuole del Veneto con destinazione Trieste e l’Istria, al fine di far conoscere i luoghi della Memoria delle Foibe e dell’Esodo, e più in generale la Storia del tragico Novecento nella Venezia Giulia”. Il Museo di Carattere Nazionale C.R.P. di Padriciano (Centro Raccolta Profughi di Padriciano), unico allestimento espositivo in Italia che ricorda il dramma degli esuli istriano dalmati e giuliani. Una mostra permanente voluta nel 2004 dall'Unione degli Istriani: il Museo di Carattere Nazionale C.R.P. di Padriciano è tappa fondamentale nell'ambito dei "viaggi della Memoria", che fanno del capoluogo giuliano un sito unico in Italia. “Il Museo di Carattere Nazionale C.R.P. di Padriciano è una meta obbligata per chi volesse conoscere o approfondire il dramma dell'Esodo giuliano-dalmata – prosegue il consigliere regionale di Lega – LV, Francesca Scatto, in qualità di Presidente della Sesta Commissione -. E’ fondamentale conoscere le circostanziata della difficile accoglienza che venne riservata agli esuli in fuga dalle persecuzioni della Jugoslavia comunista del dopoguerra. E’ sempre più necessaria una Memoria condivisa e ribadire che un criminale resta un criminale così come la responsabilità di chi ammazza rimane responsabilità. Dobbiamo inoltre farci carico in qualche modo di quanto accaduto al termine della Seconda Guerra Mondiale lungo la zona di Trieste, in Istria e Dalmazia. La visita del 15 febbraio prossimo è un dimostrare nuovamente la nostra vicinanza alle nostre popolazioni. Esattamente come siamo stati in Ghetto a Venezia, così ci rechiamo, con il cuore gonfio di commozione, nei luoghi dove sono stati commessi altrettanti massacri. Si tratta ormai di fare i conti con la Storia e con la storia non è mai semplice fare i conti e di fronte alle tragedie della Storia serve sempre di più una grande onestà intellettuale: dobbiamo superare gli approcci ideologici per arrivare ad un approccio critico per salvare la democrazia. Perché rischiamo sempre di più di abolire il pensiero critico” conclude il consigliere regionale di Lega – LV, Francesca Scatto.
Brescacin (Lega-LV): «Sanità e nuova organizzazione territoriale: in Quinta commissione approda la riforma legata al PNRR per fornire assistenza più precisa, capillare e rispondente ai bisogni del paziente»
Venezia, 9 febbraio 2023 – «Nuova organizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale declinata nei Distretti, nelle Case di Comunità e negli Ospedali di Comunità: oggi in Quinta commissione è iniziato l’esame del provvedimento relativo alla programmazione dell’assetto organizzativo e operativo della rete assistenziale territoriale in attuazione di quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal decreto ministeriale n. 77 del 2022. Un provvedimento che definisce tecnicamente e operativamente la programmazione della nuova rete territoriale della regione e che provvederà a disegnare l’assistenza sanitaria di domani, nel solco della capillarità territoriale della sanità veneta già organizzata negli ultimi anni dall’amministrazione regionale e che è stata universalmente riconosciuta come punto di forza del Veneto nella risposta alla pandemia nel 2020. Ci auguriamo che, a fronte di una nuova organizzazione, il nuovo governo dia risposte in fatto di carenza di medici che i governi precedenti non hanno fornito». A renderlo noto è Sonia Brescacin, presidente della Quinta commissione Sanità e consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta.
«Ricordiamo- continua Brescacin - che una delle principali sfide della Missione 6 (Salute) del PNRR è quella relativa alla Componente 1 Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale, con servizi sanitari di prossimità, strutture e standard per l’assistenza sul territorio. Tale riforma, volta a definire standard organizzativi e tecnologici omogenei per l’assistenza territoriale e le strutture ad essa deputate, si è concretizzata con il DM n. 77 del 23 maggio 2022: “Modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale”. Il Piano discusso oggi, calato nel contesto regionale e nell’ottica di una progettazione dei servizi in rete, si propone di valutare tutte le strutture già presenti sul territorio, proponendo un nuovo assetto attraverso una selezione delle infrastrutture da valorizzare o da riorganizzare o, ancora, da dismettere perché non rispondenti agli obiettivi prefissati. Il focus della riforma è rappresentato dalla necessità di ricomporre l’offerta dei servizi attorno alla persona, garantendo per ciascun bacino di riferimento la possibilità di erogare servizi in modo flessibile e con un maggior grado di “personalizzazione”, con l’aiuto delle innovazioni cliniche, tecniche e tecnologiche e consentendo di prevedere percorsi in rete per pazienti complessi pluripatologici, rispondenti ai bisogni del singolo cittadino, secondo il criterio di un servizio appropriato, personalizzato e quindi efficace, nei luoghi di maggior prossimità del paziente e del suo contesto famigliare».
«La riorganizzazione della rete territoriale prevista dal DM 77 e quindi anche dal provvedimento in esame oggi, nel particolare, si declina innanzitutto nei Distretti, articolazioni delle ULSS deputate al perseguimento dell’integrazione tra diverse strutture sanitarie e assistenziali del territorio, per poter dare una risposta coordinata ed adeguata alle esigenze della popolazione. Questo obiettivo viene perseguito anche attraverso l’integrazione tra i Distretti stessi e le Case della Comunità distribuite sul territorio, ove sarà possibile fornire l’assistenza di prossimità alla popolazione di riferimento, attraverso l’assistenza primaria ma anche quella specialistica ambulatoriale. Le Case di comunità sono strutture disseminate sul territorio e alle quali i cittadini potranno agevolmente accedere, e nelle quali sarà garantita una presa in carico del paziente in forma multidisciplinare, potendo contare su una forte sinergia con tutti i servizi ospedalieri. L’Ospedale di comunità, invece, è una struttura sanitaria di ricovero che si colloca in posizione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero, per garantire dimissioni protette che favoriscano la stabilizzazione clinica e il recupero del paziente. A questa articolazione si aggiunge la figura dell’infermiere di famiglia o comunità, un professionista adeguatamente formato che collabora con i professionisti presenti nella comunità, guidando le famiglie nei percorsi di salute più idonei, specialmente nel caso di malattie croniche o disabilità».
«Anche per quanto concerne l’assistenza domiciliare – precisa ancora il presidente della Quinta commissione - si prevede un’organizzazione in forma coordinata ed integrata, svolta attraverso soggetti in possesso dei requisiti di autorizzazione e accreditamento strettamente definiti. Tali soggetti, opportunamente formati, potranno fornire adeguata assistenza anche nel caso di somministrazione di cure palliative e terapie del dolore. Inoltre l’innovazione interesserà anche quei luoghi prettamente rivolti alle famiglie, ai minori e alle donne che necessitano di particolare supporto, ossia i consultori: équipe multi-professionali saranno in grado di dare adeguate risposte a sostegno della genitorialità, delle adozioni e affidi, ma anche a protezione dei minori e degli adolescenti o in ambito di mediazione famigliare. Il provvedimento infine prevede lo sviluppo della telemedicina, attraverso un’unica piattaforma regionale, che permetta di facilitare lo scambio di informazioni tra professionisti e la semplificazione ed efficacia delle cure: una nuova frontiera dell’assistenza sanitaria che permetterà di colmare quelle difficoltà logistiche dei territori più periferici, fornendo a tutti l’alta professionalità che, in passato, poteva essere trovata solo nei grandi centri».
Case Green, Centenaro e Maino (Lega – LV): “Una direttiva che se approvata definitivamente avrebbe conseguenze drammatiche per il settore immobiliare del nostro paese e per il patrimonio degli italiani”.
Venezia, 9 febbraio 2023 - “La casa è un bene prezioso, frutto dei sacrifici di generazioni che deve essere tutelato e non tassato. Da Bruxelles stamattina non sono arrivate buone notizie sulla direttiva europea in merito alle Case Green. Siamo seriamente preoccupati per il voto di stamattina”. Commentano i consiglieri regionali di Lega – LV, il padovano Giulio Centenaro e la vicentina Silvia Maino. “Il Parlamento europeo ha dato il primo schiaffo ai risparmi degli italiani, votando a favore della riclassificazione energetica degli immobili in commissione ITRE. Una direttiva che, se approvata in via definitiva, costringerà la gran parte delle famiglie italiane a sborsare per spese ingenti per riqualificare la casa, considerata dall’Europa non a norma. Gli edifici residenziali sarebbero obbligati a raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e la classe D entro il 2033. In Italia su 12 milioni di edifici residenziali, oltre 9 sarebbero da ristrutturare – proseguono nella nota congiunta i consiglieri regionali di Lega – LV, Giulio Centenaro e Silvia Maino -. Lo abbiamo sostenuto subito che impostato in questo modo, il provvedimento risulta sbagliato: non tiene conto della particolarità del nostro patrimonio immobiliare e si ignorano le richieste delle categorie coinvolte. Il rischio è che questa direttiva possa tramutarsi in una misura ingiusta a svantaggio degli italiani, e una vera e propria tassa euro-patrimoniale per tutte le famiglie. Siamo d’accordo che l’efficienza energetica sia una tematica importante ma è necessario tutelare anche le nostre famiglie, che già vivono una contingenza economica difficile. Inoltre tale direttiva avrebbe conseguenze drammatiche per il settore immobiliare del nostro paese e per il patrimonio degli italiani.